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Real Madrid – Atletico: tutto sulla finale

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Probabili formazioni, casi e statistiche: tutte le informazioni sulla finale

Ci risiamo: Real Madrid e Atletico si sfidano nuovamente in finale di Champions League. Questa volta il palcoscenico è San Siro, ma non è l’unica novità. Le due squadre, a due anni di distanza dalla finale di Lisbona, sono infatti cambiate molto. Solo 13 dei 22 giocatori che scesero in campo nel 2014 sono ancora nelle rispettive squadre: il Real ne ha sette, l’Atletico sei. La squadra di Diego Simeone è cambiata di più, ma in compenso il Real si presenta all’appuntamento con un nuovo allenatore, Zinedine Zidane. In panchina tra l’altro ci sono due allenatori dalle idee tattiche diametralmente opposte: alla solidità difensiva “choliana” si contrappone la dinamicità ultraoffensiva di Zidane, che abbina ad un direttore d’orchestra (Luka Modric) un mediano di controllo (Toni Kroos) per dare equilibrio al centrocampo. Cresce l’attesa per la finale, ma nel frattempo possiamo scoprire tutto quello che c’è da sapere su questo big match (e dove seguirlo).

PROBABILI FORMAZIONI

E’ arrivato al completo al Milano il Real Madrid: si è imbarcato sul volo anche l’infortunato Raphael Varane, unico indisponibile di Zinedine Zidane, il quale non ha dubbi sulla formazione da mandare in campo. Isco e James Rodriguez partiranno dalla panchina e il colombiano rischia di restarci fino al termine della partita. Il “Cholo” Simeone ha a disposizione l’intera rosa, compreso Tiago, rientrato dopo sei mesi di stop per infortunio. Sono due i dubbi: in ballottaggio Gimenez e Savic per il posto in difesa al fianco di Godin, mentre per un posto a centrocampo è sfida tra Augusto, che garantisce maggiore copertura, e Carrasco, che invece offre più creatività.

REAL (4-3-3): Navas; Carvajal, Pepe, Ramos, Marcelo; Modric, Casemiro, Kroos; Bale, Benzema, Ronaldo. In panchina: Casilla, Danilo, Kovacic, Isco, James Rodriguez, Vazquez, Jesé. Allenatore: Zinedine Zidane.

ATLETICO (4-4-2): Oblak; Juanfran, Godin, Gimenez, Filipe Luis; Saul, Gabi, Fernandez, Koke; Griezmann, Torres. In panchina: Moya, Savic, Hernandez, Tiago, Correa, Ferreira Carrasco, Vietto. Allenatore: Diego Simeone.

ANCORA TU, MA NON DOVEVAMO VEDERCI PIU’?

Troppo comodo citare Lucio Battisti con Real Madrid e Atletico, che si affrontano per la seconda volta. Non è la prima volta che accade nella storia di questa competizione europea: finali doppie sono state Real Madrid-Reims, Milan-Benfica, Milan-Ajax, Ajax-Juventus, Liverpool-Milan e Barcellona-Manchester United. Ancor più suggestive, però, sono le finali derby: nel 2000 quella tra Real Madrid e Valencia, nel 2003 quella tra Milan e Juventus, nel 2008 quella tra Manchester United e Chelsea, nel 2013 quella tra Bayern Monaco e Borussia Dortmund, infine quella del 2014 tra le due contendenti di domani. Restando in tema derby, possiamo tirare in ballo anche la sfida del 1959. Non era una finale, bensì la semifinale e ad avere la meglio fu il Real, che dopo il 2-2 nello spareggio si impose 2-1 a Saragozza.

LA TERZA VOLTA E’ QUELLA BUONA?

L’Atletico Madrid potrebbe diventare la quarta squadra a vincere per la prima volta la Champions League, ma in caso di sconfitta potrebbe stabilire un primato tutt’altro che invidiabile: diventare cioè la prima squadra a perdere tre finali di Champions League senza mai averne vinta una, avvicinandosi così al Benfica, che è a quota cinque. Diego Simone può rincuorarsi allora con un altro dato: nessuna squadra che ha disputato tre finali ha perso, Juventus e Barcellona, che hanno vinto la prima coppa al terzo tentativo, sono esempi di buon auspicio.

GLI ALLENATORI

Ci sono alcuni club esclusivi nei quali i due allenatori possono accedere domani: ad esempio, quello degli esordienti vincitori e quello degli allenatori non europei vincitori. Zinedine Zidane ha preso in mano le redini del Real Madrid solo a gennaio, ma potrebbe chiudere la stagione vincendo la Champions League. Battendo l’Atletico Madrid, dunque, potrebbe seguire le orme di José Villalonga, Miguel Munoz, Tony Barton, Joe Fagan, Guus Hiddink, Vicente del Bosque e Pep Guardiola. Diego Simeone, invece, potrebbe diventare il terzo allenatore non europeo a vincere la coppa più ambita. Gli altri due sono connazionali, cioè Luis Camiglia ed Helenio Herrera. Ma non è finita qui: Zidane potrebbe entrare a far parte di quella schiera di campioni che hanno vinto la Champions League sia da allenatori che da calciatori. L’ha vinta da giocatore nel 2002 con il Real e proprio con i galacticos potrebbe raggiungere questo traguardo. Chi altro c’è riuscito? Miguel Munoz, Giovanni Trapattoni, Johan Cruyff, Carlo Ancelotti, Frank Rijkaard e Pep Guardiola. Di certo c’è che per la terza stagione consecutiva un debuttante è arrivato in finale: nel 2015 è accaduto con Luis Enrique, che con il Barcellona ha battuto la Juventus, e nel 2014 è toccato a Diego Simeone, che però ha perso contro il Real di Carlo Ancelotti.

CR7 VS CR7

Il fuoriclasse portoghese nella finale di domani potrebbe raggiungere un record che ha imposto proprio lui: segnare, cioè, 17 reti in una singola stagione della competizione. Cristiano Ronaldo, che è ora a quota 16 gol, potrebbe però anche superarsi. Resta a distanza Lionel Messi (14 gol – 2011/12), anche per quanto riguarda la classifica assoluta di gol in Champions League (il portoghese è a 93 reti, l’argentino a 83). Un gol comunque gli permetterebbe anche di diventare il primo giocatore a segnare in tre diverse finali di Champions League. Quasi certamente Cristiano Ronaldo sarà capocannoniere della Champions League e lo diventerà per la quinta volta, solo che in questa edizione è diventato il primo giocatore ad andare in doppia cifra già nella fase a gironi (11 reti). E’ anche l’unico ad aver segnato tre triplette in una singola edizione della Champions League.