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Roberto Saviano: «Sarri come Zeman, Napoli più forte»

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Roberto Saviano si racconta in una lunga intervista, tra aneddoti e similitudini tra il mondo da lui descritto e quello del calcio.

«È l’allenatore che più mi ricorda, come personalità, Zdenek Zeman». Così Roberto Saviano ha descritto Maurizio Sarri. Secondo lo scrittore e saggista infatti, l’allenatore del Napoli e il boemo, nonostante le evidenti differenze tattiche, sarebbero due personalità simili, affini. «È un tipo ruvido, disciplinato, militare. Mi è molto simpatico», ha proseguito Saviano. «Il boemo è una mia grande passione. In campo e come strategie sono molto diversi, è vero, ma quanto a personalità c’è qualcosa che li accomuna e li fa sembrare simili».

L’INTERVISTA – Intercettato dai microfoni di Sky Sport mentre si trovava a New York, Roberto Saviano ha proseguito soffermandosi sulla partenza di Gonzalo Higuain: «Non mi dispiace. Tutti hanno attaccato il tradimento del Pipita: Lo capisco anche. L’odio nei confronti della Juventus a Napoli è sempreverde. Secondo me la cosa può permettere al Napoli di essere più fluido». Un discorso fatto spesso e volentieri da tanti tifosi del Napoli.

SCUDETTO – A Napoli ormai da anni a inizio stagione non si parla d’altro. «Se dico che è l’anno buono e non succede poi passo per iettatore. Però se succedesse molti direbbero che sono un portafortuna. Dico che speriamo che la Juve inciampi». Mentre la Champions League «È sempre nu tern al Lotto».

GOMORRA – Spesso si è fantasticato su quali personaggi del mondo del pallone potrebbero avere una parte nella serie Gomorra. E Saviano ha le idee piuttosto chiare: «Ibrahimovic sarebbe sicuramente un criminale dell’Est Europa, è pittato per farlo. Insigne invece potrebbe fare un ragazzino di qualche piazza».

MARADONA – In chiusura, Roberto Saviano si è soffermato su Diego Armando Maradona, la sua grande passione, calciatore per il quale ha ammesso di provare un «Immotivato affetto». E poi ha svelato  un curioso aneddoto: «Diego ha minacciato una querela contro di me perché in Gomorra c’era un personaggio che doveva chiamarsi Maradona, come nickname intendo».