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Roma, cantera e plusvalenze: alla scoperta del sistema Monchi

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Roma, cantera e plusvalenze: Monchi il nuovo ds giallorosso? Cosa eredita e dove migliorare: nella Capitale servono anche i trofei

La Roma sembra aver trovato il suo nuovo Direttore Sportivo. Nell’incontro che la dirigenza giallorossa ha tenuto ieri a Londra, insieme al presidente Pallotta c’erano Baldissoni, Massara, Franco Baldini e soprattutto Monchi, attuale DS del Siviglia. Il dirigente spagnolo è considerato un guru, un vero maestro del mercato. Ha giocato nel Siviglia come portiere e poi a cavallo del 2000 è diventato dirigente. Con lui la squadra spagnola si è affermata come una realtà di livello europeo. Il club, prima del suo arrivo, aveva vinto 4 trofei in 52 anni di storia. Con Monchi alla guida dell’area tecnica, gli andalusi hanno disputato 14 finali in 16 anni, portando a casa 9 trofei tra cui 5 coppa Uefa, 1 Supercoppa Europea, 2 Coppa di Spagna e 1 Supercoppa Spagnola. Ma andiamo a scoprire chi è veramente Ramón Rodríguez Verdejo, meglio conosciuto come “Monchi“.

Monchi: dal campo alla scrivania

Da calciatore Monchi non è certamente una stella. Difende i pali del Siviglia per dieci anni, più dalla panchina che sul campo a dir la verità. Gioca con grande discontinuità e per due volte vive l’incubo della retrocessione. Nel 2000 appende gli scarpini al chiodo e passa subito dietro la scrivania come responsabile dell’area tecnica. Al suo arrivo prende per mano una squadra tecnicamente allo sfascio e una società in grave crisi economica. È in questo momento che il dirigente spagnolo adotta una strategia radicale che sarà poi ribattezzata dalla stampa come il sistema Monchi: ristrutturare il settore giovanile e scovare giocatori sconosciuti in giro per il mondo da valorizzare e rivendere a cifre astronomiche, ricavi che poi saranno reinvesti per rinforzare la rosa. La cura è immediata, il Siviglia vince il campionato e ritorna in Liga. Quattro anni più tardi arriverà anche il primo trofeo, la coppa Uefa, battendo in finale il Middlesbrough. Si è aperto un ciclo. Da lì in avanti ne arriveranno altre quattro di cui le ultime tre di seguito, vincendo in finale contro Espanyol, Benfica, Dnipro e Liverpool. In mezzo, una Supercoppa Uefa vinta con un secco 3-0 il Barcellona di Messi-Eto’o-Ronaldinho, due coppe di Spagna e una Supercoppa Spagnola.

Il sistema Monchi

Come detto in precedenza, il sistema Monchi si muove lungo due direttrici. La prima delle quali è la ristrutturazione del settore giovanile. Con lui alla guida tecnica la cantera del Siviglia sforna talenti a ripetizione: Jose Antonio Reyes, Sergio Ramos, Diego Capel, Jesus Navas. Tutti si affermeranno in prima squadra per poi essere rivenduti. In totale il club andaluso ha messo in piedi 22 squadre giovanili e utilizza oltre 700 osservatori in tutto il mondo in grado di scovare giovani stelline da portare in Spagna. La seconda fase del sistema prevede l’acquisto di calciatori semi sconosciuti da valorizzare e poi rivendere a peso d’oro. Se volessimo scegliere un 11 ideale dei giocatori comprati e rivenduti da Monchi avremmo una squadra da top team europeo: tra i pali Andres Palop; difesa a quattro con Dani Alves, Federico Fazio, Martin Caceres e Adriano; a centrocampo Ivan Rakitic, Seydou Keita, Christian Poulsen e Julio Baptista; punte della squadra Carlos Bacca e Luis Fabiano. A questi si potrebbero aggiungere il portiere Diego Lopez, Kondogbia, Aleix Vidal e Negredo. Si conta che in totale il club abbia guadagnato negli ultimi anni oltre 200 milioni di euro dalle cessioni. La bravura di Monchi e la sua unicità stanno nel fatto che nonostante le tante cessioni eccellenti ha generato un circolo virtuoso, nel quale ogni tassello può essere sostituito senza far calare il tasso tecnico della squadra, e il palmares del Siviglia degli ultimi 17 anni ne è la dimostrazione.

Monchi alla Roma: plusvalenze ma anche trofei

Ora, l’ormai ex ds andaluso è pronto a sbarcare nella Capitale. Con lui sarebbe stato stipulato un contratto di tre anni. La scelta di affidare la guida tecnica a Monchi è chiara: la Roma è una società che per il momento si autofinanzia e per comprare ha bisogno di vendere, possibilmente con operazioni ad alto rendimento (investimento minimo e massimo ricavato dalla rivendita). La strada appena descritta, in realtà, non è molto diversa da quello che ha tentato di intraprendere l’ex direttore sportivo Walter Sabatini: con un unico e non trascurabile dettaglio, di aver costruito(?) squadre che non hanno vinto nulla. La speranza dei tifosi della Roma è che con Monchi sia arrivato  l’uomo giusto in grado di generare plusvalenze senza impoverire la squadra e soprattutto mettere in bacheca qualche trofeo.

A cura di:

Dario Moio