Roma, Sensi: «Papà era unico, senza di lui non è stato facile»
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Roma, Sensi: «Papà era unico, senza di lui non è stato facile»

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Dopo la morte di Franco Sensi, la figlia Rossella ha preso il suo posto come presidente della Roma e fino al 2011 è stata amministratore delegato della squadra giallorossa. Il racconto di cosa ha significato per lei prendere le redini di quello che aveva costruito suo padre

Rossella Sensi, confessa che non è stato semplice prendere le redini dopo la morte del padre Franco. La presidenza della Roma, le attività di famiglia, tutto affrontato con grande impegno e professionalità. Una bella donna, sempre impeccabile, che ha saputo portare avanti ciò che il padre aveva costruito e che spera, ovunque lui sia, che sia orgoglioso  di quanto fatto: «Senza di lui, da quel giorno, niente è stato facile. Papà era unico, per abilità, intelligenza e sensibilità e soprattutto per la sua correttezza morale, che ha trasmesso a me e alle mie sorella. Mi manca tanto e proprio per sopperire a questa mancanza tutte cerchiamo di fare bene il nostro lavoro, andiamo d’accordo e formiamo un team affiatato con buoni risultati. Spero tanto che nostro padre sia orgoglioso, perchè sostituirlo è davvero impossibile, sia in azienda, sia nel calcio, dove lui è stato davvero unico per tutto il panorama sportivo italiano. Papà, chiariamo, era insostituibile. Io mi sono limitata a portare avanti con fatica e onestà e tanta passione, un bene così prezioso come quello della Roma, cercando di fare del mio meglio, anche se si trattava di un periodo delicato e difficile da gestire, perchè già cominciavano i guai per la nostra famiglia e per la A.S.Roma».

POSTO VUOTO ALLO STADIO – Il senso di vuoto, dopo la morte del padre, è rimasto anche allo stadio: «Da quando è morto papà, il suo posto allo stadio è rimasto vuoto. Io vedo le partite della Roma in casa, con la mia famiglia e i miei amici. Da anni che non vado all’Olimpico. Ricordo con piacere quando papà mi presentò Mazzone, fu immediata simpatia. Poi ammiro molto Zeman con il quale mi sento al telefono, così pure con Montella e con Claudio Ranieri».