Sabatini: «E' il mio ultimo anno a Roma» - Calcio News 24
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Sabatini: «E’ il mio ultimo anno a Roma»

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«Con Pallotta scollegamento, con Spalletti sintonia. Totti sia generoso»

Considerato il re del mercato italiano, Walter Sabatini si è appassionato al calcio da piccolo, con Gianni Rivera e la Juventina. Il calcio, però, per il direttore sportivo della Roma è felicità e autoflagellazione: «La mia è una condanna fatta di numeri e statistiche, poi certo ci sono anche altri parametri. Ma alla Roma questo problema lo sento nelle viscere», ha dichiarato a La Gazzetta dello Sport, commentando anche la squalifica del 2000 di 5 anni complessivi con proposta di radiazione per tratta di minori: «Fu una cosa politica disgustosa. Fu una aberrazione per compiacere la politica», ha spiegato Sabatini, riferendosi alla campagna contro il lavoro minorile del ministro Melandri. Sabatini sente allora di aver pagato un conto per altri, di essere stato defraudato della sua stessa vita. «Grazie alla squalifica sono diventato bravo», ha aggiunto, spiegando che così vedeva 18 ore di calcio al giorno.

SUICIDIO, SESSO E AMORE – Si parla poi di suicidio e le dichiarazioni di Sabatini sono molto forti: «Io mi suicido tutti i giorni. Ho sempre avuto poco rispetto per la mia vita», ha affermato, spiegando che ciò era dovuto ad un’adorazione delle sue capacità psicofisiche, alla convinzione di poter fare tutto. Si parla poi di sesso: «A me ha salvato la vita. Lo vedo da tutte le parti. Il gol ad esempio è penetrazione. Ho sempre fatto sesso disperato, quello che uno fa per attutire un dolore». Con l’amore è andata anche meglio, anche se sente che doveva dare qualche carezza in più, ma poi è il turno dei sensi di colpa. E il riferimento all’esonero di Rudi Garcia è inevitabile: «Ho cercato di proteggerlo», ha raccontato Sabatini, ricordando che l’allenatore non volle tradire la Roma in un momento di grande successo.

LA SOCIETA’ – Si parla poi della proprietà americana, di un modo di pensare il calcio diverso: «Loro sono investitori, poi però tocca a noi». Con James Pallotta, infatti, c’è una sorta di “scollegamento”: «Il primo febbraio con una mail ho chiesto al presidente di lasciarmi libero perché ho percepito – e lo percepisco tuttora – uno scollegamento tra me e lui… In un primo momento lui aveva accettato, poi ha cambiato idea», ha svelato Sabatini, spiegando poi di non aver mai parlato di dimissioni e di essersi sentito prigioniero per un certo periodo. Negli ultimi tempi, però, ha aperto gli occhi per individuare problemi e potenzialità, trovato speranza. Una cosa però è sicura: «Questo è il mio ultimo anno alla Roma e io continuerò a fare il d.s. alla mia maniera. Non sono commissariabile».

SPALLETTI E TOTTI – Con i tecnici il rapporto è migliore: propone i rinforzi, li condivide. «Con Spalletti c’è sintonia. Siamo entrambi due disturbati psichici dalla vita». E poi c’è il rapporto con Francesco Totti: «Gli avevo detto: “Smetti”. Lo penso ancora oggi, però ora che farà il contratto credo abbia una grande occasione: avrà un anno cuscinetto per lavorare su se stesso», ha svelato Sabatini, spiegando che Spalletti ha voluto imporre un modo di essere, riuscendoci. La sintonia ora tra i due è stentata, ma con l’intelligenza di entrambi si andrà avanti. «Luciano ha avallato l’ok al contratto, ma Francesco dovrà essere generoso con i compagni», ha dichiarato Sabatini, che ipotizza un Totti nuovo.