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Giampaolo: «Io come Califano, tra non molto smetto»

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Sampdoria, Giampaolo racconta il suo calcio ed i suoi propositi, ma non si esalta: «Se vengo giudicato in base ai risultati, sono morto»

Marco Giampaolo si racconta dalla A alla Z, nel vero senso della frase: l’allenatore della Sampdoria, intervistato stamane da Il Secolo XIX, ha parlato di sé e del suo calcio regalando una pillola per ogni lettera dell’alfabeto. Tra i punti cruciali, quello in cui il tecnico blucerchiato racconta la sua idea di calcio ispirata al cantautore romano Franco Califano, che per scrivere la canzone Minuetto aveva detto di essere stato un po’ sarto ed un po’ artista: «È la mia ambizione nel calcio, però non sempre ci sono riuscito, perché poi per ottenere risultati c’è bisogno di tante altre cose». La sua idea di calcio è chiarissima: «Non è a prescindere, ma sudore, fatica, pulizia morale e rispetto, serietà, professionalità».

SAMPDORIA, GIAMPAOLO: «POTREI SMETTERE TRA NON MOLTO» – Giampaolo ammette di non godere mai davvero per le vittorie, mentre le sconfitte gli lasciano sempre strascichi per un po’: «Durante la stagione brucio tanto, brucio tutto. Può essere un mio limite e questo mi porterà a smettere di allenare tra non molto». L’allenatore sampdoriano sa di non avere dunque il tempo dalla sua parte e ammette: «Se vengo giudicato in base ai risultati, sono morto». Molto meglio essere giudicati in base al lavoro quotidiano allora. Il tecnico blucerchiato non si esalta per due vittorie, ma è convinto di avere con sé giocatori bravi. A lui basta superare il punto di rottura. Quale? A saperlo… Per questo non gode mai.