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I calciatori cresciuti nel vivaio dei rispettivi club di Serie A: la situazione

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Dalla prossima stagione occhio al nuovo regolamento: 4 giocatori della rosa devono essere cresciuti nei rispettivi vivai

La 38^ giornata di Serie A è ormai alle porte, ultimi 90′ della stagione prima del rompete le righe. E in attesa dei verdetti definitivi che arriveranno nel prossimo week end, uno sguardo al campionato che verrà è d’obbligo. Sì, perchè ben presto andrà in vigore la nuova normativa voluta da Tavecchio che riguarda i club di massima serie: rose limitate a 25 giocatori, di cui 4 cresciuti nel vivaio di squadre italiane e altri 4 cresciuti nel vivaio del club di appartenenza. Questi i punti più importanti, una vera e propria rivoluzione per la nostra Serie A.

OCCHIO AI VIVAI – A breve, quindi, le società dovranno fare i conti con la nuova normativa, e tante sono le squadre che dovranno mettersi in regola in vista dell’inizio della prossima stagione. Tanti, infatti, sono i club che al momento non rispettano i requisiti appena citati, non tanto per l’ampiezza delle rose quanto per i giocatori cresciuti nel proprio vivaio. Tra le grandi, infatti, solo il Milan al momento sorride, mentre sono tante le compagini che addirittura non presentano in rosa elementi cresciuti nelle giovanili. Ma ora vediamo nel dettaglio la situazione delle 20 squadre attualmente in massima serie.

OK MILAN, EMPOLI E PALERMO – Prendendo in considerazione soltanto i giocatori aggregati abitualemente in prima squadra e che hanno collezionato almeno una presenza in stagione, le squadre messe meglio al momento sono Milan e Empoli. Ben 5 giocatori arrivati dal vivaio per i rossoneri: Abate, Antonelli, Calabria, De Sciglio, Donnarumma e Locatelli. Discorso identico anche per i toscani: Dioussè, Mchedlidze, Pelagotti, Piu e Tonelli. Bene anche il Palermo, con i rosanero che in rosa hanno 4 giocatori provenienti dalle giovanili: Alastra, Bentivegna, La Gumina e Pezzella

CALANO IL TRIS – Non male chi in squadra ha attualmente 3 giocatori provenienti dai rispettivi vivai, ma dal prossimo anno ne servirà almeno un altro. In queste condizioni troviamo la Roma che dalle giovanili ha lanciato giocatori illustri come De Rossi, Florenzi e Totti. Così come l’Inter che può contare su Biabiany, Gnoukouri e Santon. A pari merito anche la Fiorentina con Babacar, Bernardeschi e Lezzerini, così come l’Atalanta con Bellini, Brivio e Sportiello

BENE A META’ – Chi invece al momento è a posto a metà sono Napoli, Lazio e Bologna. Gli azzurri possono contare su Luperto e Insigne, ma occhio ai prestiti che a breve torneranno alla base e che andrebbero ad incrementare il numero di giocatori arrivati dal vivaio (Sepe su tutti, ndr). I capitolini hanno invece in rosa Keita e Onazi, con il primo che in estate sarà al centro di numerose voci di mercato: un motivo in più per trattenerlo. I due giocatori dei felsinei, invece, sono Ferrari e Masina, con quest’ultimo corteggiato da tante big e che partendo potrebbe lasciare un importante posto vuoto tra le fila rossoblu.

E QUI SI RISCHIA – Passiamo infine alle squadre che se la normativa fosse già in vigore sarebbero letteralmente rovinate. La Juventus, con il solo Marchisio, dovrà rivedere alcune scelte di mercato in estate. Così come le due genovesi: il Genoa ha solo Perin, la Sampdoria invece Ivan. Discorso identico anche per l’Udinese che potrà contare solo su Meret, e per le due retrocesse, Frosinone e Hellas Verona. I ciociari hanno Gori, gli scaligeri Fares. Critiche, infine, le situazioni di Carpi, Chievo Verona, Sassuolo e Torino che al momento non hanno in squadra giocatori cresciuti nei propri vivai.