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Spalletti e la Roma ai saluti: 4 nomi per sostituirlo

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Spalletti verso l’addio alla Roma. «Se non vinco me ne vado» il mantra del tecnico di Certaldo sui rumors del rinnovo. Chi arriva al suo posto? Allegri, Emery, Gasperini o Di Francesco?

Il viaggio di Spalletti sulla panchina della Roma sembra essere giunto al capolinea. Negli ultimi tempi le voci su un suo possibile addio al termine della stagione si sono fatte sempre più insistenti, alimentate anche dall’atteggiamento evasivo e indispettito dell’allenatore quando i giornalisti parlavano di rinnovo. A gettare benzina sul fuoco è stato proprio il tecnico di Certaldo che nel post partita di Palermo-Roma ha messo a nudo le problematiche della sua squadra, senza lesinare velate critiche per le scelte societarie. In particolare Spalletti è ritornato sul ciclo terribile di tre sconfitte consecutive contro Lazio, Napoli e Lione che rischiano di compromettere la stagione della Roma. Di fatto il tecnico ha confermato le impressioni di molti addetti ai lavori riguardo la settimana nera che hanno attraversato i giallorossi: giocatori “spremuti” e mancanza di ricambi a causa delle “difficoltà a fare mercato”. Insomma, nel momento cruciale della stagiona la coperta si è rivelata troppo corta. Dopo lo sfogo di Palermo, il mantra spallettiano se non vinco me ne vado” si svuota del suo significato letterale. Più che un’ossessione per il risultato sembra una richiesta di garanzie fatta alla società. Più investimenti per il futuro, maggiore potere decisionale e la possibilità di giocarsi un trofeo ad armi pari, almeno in Italia.

Spalletti e la Roma ai saluti: valzer di panchine con Allegri?

Le parole dell’allenatore fanno anche da eco ad alcune dichiarazioni arrivate durante la scorsa settimana dal presidente James Pallotta che dagli Stati Uniti si è lasciato andare ad alcuni commenti sulle scelte tecniche. Parole poi attenuate dal chiarimento arrivato nei giorni successivi ma che lasciano trasparire un certo malcontento anche dalla dirigenza. Allo stato attuale, e con la Juventus che bussa alla porta, è veramente difficile ipotizzare Spalletti ancora sulla panchina della Roma il prossimo anno. Dunque quali potrebbero essere le alternative? Parlando proprio dei bianconeri, nelle ultime settimane ha preso corpo un’affascinante ipotesi di scambio di panchine tra Luciano Spalletti e Massimiliano Allegri. Eventualità confermata anche dalle parole dell’ex bomber giallorosso Roberto Pruzzo, che intervistato in radio ha parlato di “voci insistenti provenienti da Torino”. Dopo tre stagioni alla Juve, Allegri potrebbe considerare concluso il proprio ciclo e pensare di cambiare aria. Su di lui c’è forte l’interessamento dell’Arsenal ma la Roma resta alla finestra. Il tecnico toscano è una garanzia: se dovesse conquistare il tricolore anche in questa stagione diventerebbe il tecnico più vincente degli ultimi 10 anni di Serie A con quattro titoli vinti tra Juve e Milan.

Spalletti e la Roma ai saluti: Emery, Gasperini e Di Francesco, gli altri ‘papabili’

Uno dei nomi che circolano è strettamente legato ad un altro importante nodo da sciogliere per la società giallorossa: quello del direttore sportivo. Anche Frederic Massara, erede di Sabatini, sembra essere ai saluti. Al suo posto il nome più caldo è quello Monchi. Il dirigente spagnolo è pronto a portare a Roma Unai Emery per ricomporre la coppia del Siviglia dei miracoli, in grado di conquistare tre Europa League consecutive. Emery la scorsa estate è passato alla corte del Paris Saint German e sembra difficile il divorzio dopo una sola stagione ma la sciagurata eliminazione in Champions League, patita per mano del Barcellona, potrebbe aver lasciato il segno e spingere la dirigenza parigina a scaricare il tecnico spagnolo. Con lui la Roma acquisirebbe sicuramente un allenatore vincente di caratura internazionale e in grado di valorizzare la rosa. L’unica ombra su questa scelta potrebbe essere quella legata all’ambientamento in serie A, vero banco di prova per molti allenatori stranieri. Altra candidatura al vaglio dei dirigenti romanisti è quella di Giampiero Gasperini: attuale allenatore dell’Atalanta, vera sorpresa del campionato. I bergamaschi – al netto del 7-1 subito domenica in casa dell’Inter – si giocheranno fino alla fine un posto in Europa e vista la rosa a disposizione, i meriti del tecnico scuola Juve sono innegabili. I giallorossi con lui guadagnerebbero un allenatore che conosce bene il campionato italiano, con un’idea di calcio ben precisa ed in grado di far maturare i tanti giovani talenti sfornati dal vivaio romanista. Qualche dubbio resta sulla tenuta mentale del Gasp e se sarà in grado di assorbire il salto in una grande squadra. Il precedente con l’Inter del 2011 fu molto negativo: esonerato dopo appena tre mesi, dove in cinque partite ottenne un pareggio e quattro sconfitte tra campionato e coppa. L’ultimo nome in lizza per la panchina della Roma più che una scommessa è una suggestione. Perché Eusebio Di Francesco ha già dimostrato di essere uno dei miglior tecnici emergenti del nostro campionato. In cinque anni, ha portato il Sassuolo dalla serie B ai gironi di Europa League. L’idea, vista anche la seconda parte di stagione non esaltante, è che il suo ciclo a Reggio Emilia sia finito. Come ex calciatore giallorosso – cinque stagioni e uno scudetto vinto – Di Francesco è molto amato dal pubblico e conosce bene le insidie che si celano nell’ambiente romano. Tecnicamente anche per lui vale lo stesso discorso fatto per Gasperini: fa giocare bene le sue squadre ed esalta i giovani talenti ma il salto in una grande squadre resta un’incognita.

Spalletti e la Roma ai saluti: come aprire un nuovo ciclo

Il futuro tecnico della Roma è ancora incerto. Con la Juve ormai lontana in campionato, le gare con Lione e Lazio saranno decisive per il proseguo della stagione. Anche in caso di clamorosi ribaltoni nella sfide di coppa Italia, il futuro di Spalletti sembra più nelle mani della società che dei risultati. Gli americani sono subentrati alla guida della Roma nel 2011 e nelle ultime sei stagioni (compresa questa) il bilancio è negativo, in tutti i sensi: zero trofei in bacheca, cambiando due direttori sportivi, cinque allenatori e circa settanta giocatori. Durante la conferenza stampa di presentazione esordirono con la frase ad effetto “Rome wasn’t built in a day…”, Roma non è stata costruita in un giorno. Guardando ai numeri elencati in precedenza, quello che è mancato alla Roma in questi anni è stata proprio l’idea di costruzione, di continuità. Forse è giunto il momento di cambiare rotta. Magari aprendo un nuovo ciclo. Magari con un nuovo allenatore.

 

Dario Moio