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2014

Thohir: «Medel? Trattativa in corso. Hernandez…»

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Il patron a De Laurentiis: «Se continua a punzecchiare Mazzarri…»

CALCIOMERCATO INTER THOHIR – Traspare soddisfazione nelle parole di Erick Thohir in merito alla crescita della sua Inter, una nuova Inter: «Ho sempre creduto che serva un gruppo forte, dentro e fuori dal campo. Ai dirigenti che già c’erano e che stanno facendo benissimo, abbiamo aggiunto gente come Michael Bolingbroke, Claire Lewis, Dan Chard e Luca Innocenti. Scelti non perché sono miei amici, ma per una carriera ricca di successi. Vedremo i primi risultati nel giro di un paio di mesi. Nel calcio non ci sono certezze. Dovremo lavorare duro, dare il meglio. Potrebbero esserci altri nuovi innesti, ma a volte è giusto far crescere di posizione anche chi era già parte del gruppo. Ausilio è l’esempio più lampante», ha dichiarato il presidente del club nerazzurro ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”.

SUMMIT DIRIGENZIALE – Ma il magnate indonesiano ha rivelato qualcosa in merito al maxi-vertice dirigenziale di lunedì e ai piani della nuova società, oltre a spiegare l’assenza dei Moratti negli Stati Uniti: «E’ stato un confronto importante. Intanto perché alcuni dirigenti ancora non si conoscevano tra di loro. Abbiamo gettato le basi di un progetto triennale in cui voglio che tutti si sentano coinvolti, sapendo cosa fanno gli altri. Siamo molto chiari a livello di obiettivi e di cose da migliorare. Moratti? Hanno detto che era importante che prima i nuovi dirigenti si conoscessero tra loro. Ci vedremo nel Cda di fine agosto. Sono grandi persone. Non amano apparire, ma si tengono aggiornati su tutto. Moratti è davvero importante, ma ora devo rispettare la sua posizione. Ora preferisce non interferire con le mie decisioni. Ma che sia sempre lì lo dimostra il fatto che quando qualcuno attacca la società lui è pronto a reagire, a prendere posizione. Poi è vero che a volte ci sono delle divergenze, ma l’importante è confrontarsi su tutto. E spesso dagli scontri nascono soluzioni vincenti per il club. Se litighi per qualcosa, vuol dire che ci tieni».

STRATEGIE DI MERCATO – Inevitabile il punto sui movimenti in entrata per l’Inter, che però, come ha sottolineato Thohir, sono legati anche a quelli in uscita come impone l’equilibrio richiesto: «Vengo aggiornato quotidianamente da Ausilio, il mercato è ancora lungo. Anche per questo non possiamo ancora fissare un obiettivo per la prossima stagione diverso dall’Europa League. Champions? Inutile fare proclami ora, anche se ci proveremo in ogni modo. Noi vogliamo una rosa forte, ma equilibrata. Abbiamo della liquidità per muoverci comunque, ma serve equilibrio nel bilancio. Di certo non potremo solo comprare. E non vogliamo prendere qualcuno che possa creare problemi all’interno dello spogliatoio. Può servire di più un nome meno di grido, ma esperto e più funzionale al progetto. Medel? Stiamo ancora discutendo su alcuni dettagli e non faccio annunci prima della firma. Poi è chiaro che dobbiamo tenere sotto controllo anche delle alternative. Non faccio nomi in generale, ma alcuni giocatori che ci hanno detto di no in futuro se ne pentiranno. Jovetic, Lamela e Cerci sono obiettivi impossibili? Non sappiamo, il mercato è aperto. La cosa fondamentale è rispettare gli altri club. Per questo non voglio assolutamente che i miei dirigenti parlino con i giocatori prima che con le loro società. Allo United sono in atto tanti cambiamenti. Sarà utile vedere all’opera i loro giocatori e parlare con i dirigenti. Magari si parla di Hernandez, poi magari alla fine dai Red Devils prendiamo un centrocampista…».

L’INCONTRO – Thohir, che ha incontrato la squadra negli Stati Uniti, ha parlato del gruppo ed in particolare di come ha trovato Walter Mazzarri, che ha poi difeso in merito agli attacci arrivati dal Napoli: «Ho visto i ragazzi domenica all’allenamento, dovevo vederli a cena lunedì ma si sono allenati fino a tardi. Li saluterò prima della gara col Manchester United. Mazzarri? Lunedì eravamo in pullman insieme e lo prendevo in giro. Mi piace la sua carica in partita e vedendolo sorridere spesso gli ho detto che ero preoccupato perché se lui sorride la squadra si rilassa. Scherzavo, ovviamente, ma davvero vorrei che il gruppo avesse la stessa faccia da battaglia che ha Mazzarri. Uno che non si rilasserà mai del tutto, cerca sempre il meglio. E’ parte del suo carattere. Alcuni mesi fa c’era stato un attacco della Juve ed è stato giusto rispondere a tono. Infatti poi abbiamo chiarito. I miei rapporti con De Laurentiis sono ottimi, ma se continua a punzecchiare il nostro allenatore vuol dire che avremo una rivalità in più. Diciamo un derby in più. Che non è poi un male, visto che ci sono soltanto due sfide all’anno contro il Milan». 

GLI ARGENTINI – Infine, Thohir ha spiegato la scelta di non rinnovare il contratto di Esteban Cambiasso e spiegato l’importanza di Javier Zanetti all’interno del quadro dirigenziale nerazzurro: «Cambiasso? Detto che ci sono ancora tanti argentini e Zanetti è vicepresidente, era una questione di età media, visto che abbiamo già qualcuno oltre i 30 anni e altri molto vicini. Poi perché ritenevamo che soprattutto in quella posizione servisse gente giovane su cui costruire un progetto tattico. Vogliamo un gruppo base che stia insieme per i prossimi tre anni. Non potevamo ritardare il cambiamento. Zanetti? Gli ho parlato, spero non si sia annoiato troppo ad ascoltare durante il vertice di lunedì. Gli ho detto che per ora impari il mestiere e l’inglese, lui conosce tutte le componenti del club e le dinamiche. Così ora Javier può capire meglio dove essere più utile. Anche l’ingresso di Angelomario Moratti nel Consiglio di Lega testimonia che ognuno lavora in varie direzioni. Tournée in Asia nella prossima stagione? Sì, anche se non tutte le amichevoli sono fissate. Ma una in Cina e una nel sudest asiatico le giocheremo di sicuro. E torneremo sicuramente negli Stati Uniti, altro mercato strategico».