Di Natale: «Io finito? Vi stupisco sempre» - Calcio News 24
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2015

Di Natale: «Io finito? Vi stupisco sempre»

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L’attaccante sul suo futuro annuncia: «Dopo il panettone decido»

Totò Di Natale è uno dei grandi vecchi del campionato italiano, ma a differenza di Luca Toni e Francesco Totti non è attualmente infortunato. Il segreto sta nel lavoro di testa, che aiuta il fisico a reggere. Ne è convinto l’attaccante dell’Udinese, che oggi festeggia 38 anni. Chiamato a fare gli straordinari, perché Duvan Zapata è infortunato, il capitano bianconero rassicura i tifosi: «Nel primo mese dopo la preparazione soffro sempre. Ora mi sento bene. Da 4 anni dicono che sono finito, porta fortuna. Obiettivi? Arrivare a 10 gol, ma penso più alla salvezza dell’Udinese», ha dichiarato a La Gazzetta dello Sport.

SALVEZZA – Tra gli invitati alla sua cena di compleanno c’è Francesco Lodi, che ha ritrovato da compagno di squadra: «L’ho cresciuto a Empoli, faceva il raccattapalle. Siamo cari amici e spero che possa darci una mano importante, ha una qualità incredibile nei piedi». Ne ha bisogno l’Udinese, che in campionato sta faticando: «E’ una squadra che deve salvarsi. Colantuono sta facendo un grande lavoro, sul campo è bravo, mi ricorda molto Spalletti».

PROFESSIONE: GOL – Di Natale preferisce non sbilanciarsi sull’eventualità che possa arrivare un attaccante a rinforzare il reparto offensivo dell’Udinese. Spiega, invece, perché in campo urla spesso ai compagni: «Non ci sto a perdere. Mancano i punti e mi viene la paura. Bruno Fernandes mi fa arrabbiare è giovane ed è quello che ha più qualità di tutti, ha due piedi incredibili, ma ogni tanto si accontenta». Poi parla degli attaccanti italiani che potrebbero ambire ad un posto per gli Europei e parte da Mario Balotelli: «Quello che ho visto contro di noi è impressionante. Non si discute, penso che alla fine andrà perché è forte, anche se Conte dice bene che non bastano due partite. Quagliarella? Non è vecchio, spero che tra gli esperti ci vada lui», ha spiegato Di Natale, che ha poi evidenziato l’importanza di investire nei settori giovanili.

LA DECISIONE – Sul futuro non si espone, perché deve ancora riflettere bene. Però rivela quando potremo avere novità: «Dopo aver mangiato il panettone decido. Nel calcio resterò: calciatore, allenatore o dirigente».