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La maledizione del grande assente

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Giorgio Chiellini deve arrendersi ancora una volta al cospetto di un evento clou

Lesione al muscolo soleo. Siamo in capitolo polpaccio per intenderci, lì dove la diagnosi non mente: 20 giorni di stop prima di riprendere l’attività agonistica. Il paziente? Giorgio Chiellini. Sì, ancora lui: il difensore della Juventus salterà l’attesissima sfida scudetto con il Napoli dei record e – con ogni probabilità – resterà ai box anche in occasione del primo atto della sfida di Champions League con il Bayern Monaco.

MALEDIZIONE GIORGIO – Sì, per lui è tutt’altro che una prima volta. Il curriculum di Chiellini, oltre ai successi a tutti noti, conta due grandi finale internazionali: la prima, quella di Euro 2012 al cospetto della superpotenza Spagna, occasione in cui il difensore della nazionale italiana abbandonò il campo per infortunio dopo appena venti minuti di gioco. Poi la più recente, quella di Berlino nell’atto conclusivo dell’ultima Champions League contro i marziani del Barcellona, i problemi fisici in questo caso lo tirano direttamente fuori dai giochi. Privandolo dell’irripetibile emozione di prendere parte ad una finale della massima competizione internazionale per club.

NON DENTRO O FUORI MA… – Una maledizione che, con le dovute proporzioni, si è puntualmente ripetuta in occasione della grande sfida scudetto del prossimo sabato: Juventus-Napoli avrà un protagonista in meno, appunto Giorgio Chiellini. Non è una gara da dentro o fuori, ovviamente, ma che può rivelarsi cruciale: una vittoria della Juventus renderebbe al campionato un segnale di onnipotenza. Dopo quattordici successi consecutivi, se neanche il Napoli riuscisse ad interrompere la clamorosa striscia vincente, verrebbe da domandarsi chi. Così come, se dovessero essere i partenopei ad imporsi, si ritroverebbero poi – anche per ovvie ragioni di classifica – con lo scudetto tra le mani. Che, nel caso, potrebbero perdere esclusivamente per sopravvenute vertigini d’alta quota di cui al momento non si registrano tracce. Un pareggio invece lascerebbe la situazione approssimativamente invariata.

ALLEGRI, CHE TEGOLA! – La Juventus si giocherà il tutto priva del suo perno difensivo. Facciamo parlare innanzitutto il campo da gioco: sì vero, Buffon è il leader carismatico, Bonucci il vero regista della difesa, Barzagli il simbolo dell’esperienza. Ma la certezza si chiama Giorgio Chiellini: magari meno elegante dei colleghi ma tremendamente efficace quando c’è da mettere la pezza ai rischi che una squadra del calibro della Juventus deve inevitabilmente prendersi nell’arco di una partita. Ed in tal senso non c’è discussione: con Chiellini in campo è una storia, senza tutt’altra. Attualmente nessun difensore italiano abbina mentalità vincente a concentrazione ed imponenza dei mezzi fisici come accade a lui. Per cui il tutto si traduce – anche e forse principalmente – nella personalità complessiva riversata sul campo: in questa Juventus c’è tanto Chiellini. E non lo merita: per il livello del professionista e per la persona disponibile e cortese – merce a tratti rara – fuori dal campo a microfoni accesi e spenti. Non che le dotazioni d’organico di quello che è il primo monte-ingaggi italiano non presenti risorse alternative, ma la squadra di Allegri dovrà dimostrare sul campo di tenere botta al miglior attacco della Serie A. Con 53 reti in 24 gare ed una media realizzativa superiore a quella della Juventus dei 102 punti (2.21 gol a partita contro 2.10), nonché attualmente il terzo dopo Real Madrid e Barcellona nei primi quattro campionati europei per Ranking Uefa (Liga, Bundesliga, Premier League e Serie A). Non resta che attendere: eppure Juventus-Napoli sembra già iniziata.