Il calciomercato delle big: le caselle mancanti - Calcio News 24
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2015

Il calciomercato delle big: le caselle mancanti

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Un mese al termine del calciomercato estivo: lo stato dell’arte delle sette big di Serie A

Siamo appena entrati nel fatidico mese di agosto ed il calciomercato tra un mese esatto sarà soltanto un ricordo: piacevole o meno lo decideranno proprio i giorni per tradizione più caldi dell’anno – oddio, questo luglio non ha scherzato mica – perché ad oggi un po’ a tutte manca qualcosa. La Serie A 2015-16 prende forma: analizziamo ora il calciomercato delle big italiane e le caselle inevitabilmente da riempire se l’obiettivo è quello di presentarsi ai nastri di partenza del campionato con salde ambizioni.

JUVENTUS – Chi passerà dalle parti di Vinovo nei prossimi giorni si domanderà se ha sbagliato sede: spogliatoio vincente d’un tratto privo delle sue fondamenta Pirlo, Vidal e Tevez, il punto interrogativo si apre a prescindere. Impensabile sostituire il primo, complesso gli altri due: la dirigenza bianconera si è, come solitamente accade, mossa prima degli altri procedendo con innesti di valore (i vari Khedira, Dybala, Mandzukic, Neto ed il rientro dal prestito di Rugani), a quanto pare manca un esterno sinistro da alternare ad EvraAsamoah tornerà in mediana – ed un trequartista che elevi il tasso tecnico complessivo. Quello ad esempio carente quando l’avversario si chiama Barcellona e fondamentalmente già sai di perdere. Questo il passo – smisurato – richiesto alla prossima Juventus.

ROMA – Sos, sgombrare attaccanti: una sorta di accanimento terapeutico si è registrato nel ruolo di attaccante esterno, soprattutto di piede mancino, profilo ora presente in tre versioni piuttosto similari quali Iturbe, Salah e Iago Falque. Nessuno di questi partirà – due sono appena arrivati e risulterebbe illeggibile il benservito all’argentino dopo un investimento di 26.5 milioni – ma a lasciare Trigoria saranno con ogni probabilità i vari Doumbia, Destro, Ljajic e possibilmente Gervinho. Il tutto per fare spazio al centravanti tanto agognato da una fetta del popolo giallorosso, con la via che porta dritta ad Edin Dzeko: spetterà a lui elevare il tenore di questa Roma, svestirla dell’argento e rivestirla d’oro. Preso anche il portiere (Szczesny dall’Arsenal in prestito secco) manca un esterno difensivo sinistro. Ah, un centrale mancino se davvero partisse Romagnoli.

LAZIO – Analiticamente parlando c’è tutto: la squadra, tra le pochissime della Serie A, è completa ed adeguata nei reparti. Nessun buco evidente da colmare, in vista del tanto ambito playoff di Champions League – doppia sfida che già ad agosto decide mezza stagione – sarebbe risultato lecito attendersi un colpo in grado di sparigliare le carte. Manca un mese e non è arrivato, tutti da vivere sono gli innesti di Hoedt, Morrison, Kishna e quello imminente del conteso Milinkovic-Savic. Il colpo, in tutta franchezza, sembra essere quello di aver trattenuto i big, Felipe Anderson e De Vrij su tutti. Cosa manca dunque? Dobbiamo pronunciarci ed allora optiamo per un centravanti da 20 milioni.

FIORENTINA – Preso Astori, dopo Sepe e Gilberto, la difesa almeno nelle componenti essenziali è sistemata. Il centrocampo ad oggi è il reale fiore all’occhiello della rosa, l’innesto di Mario Suarez – quantità e gestione dei tempi – libera Borja Valero e Mati Fernandez da alcuni compiti che non gli confacevano in pieno. Dunque il lavoro di Pradè e dirigenti è tutto da intendersi in attacco: partiti Salah, Gomez, Gilardino, Diamanti ed El Hamdaoui, per alcuni di questi nessuno (giustamente) si strapperà i capelli ma ora si è in pochi anche sotto il profilo numerico. Serve completare il settore e possibilmente farlo con un centravanti di conclamato valore: la stagione viola è densa di impegni e l’organico dovrà esserne all’altezza.

NAPOLI – Il calciomercato che non t’aspetti, perché quello mai condotto in porto negli ultimi tempi da proprietà e dirigenza partenopea: valutare la rosa, comprenderne le lacune, agire per riempirle. E così il Napoli ha riportato Reina alla base – errore incalcolabile quello di lasciarlo partire un anno fa per qualche spicciolo in nome della malriposta fiducia concessa a Rafael – ed ha rifondato il suo debole centrocampo, rinforzandolo con un calciatore dalle caratteristiche totali (Allan) e con quel regista puro mai visto a Castelvolturno negli ultimi anni (Valdifiori). Attacco immutato, manovre anche in difesa ma con più fatica: Chiriches scommessa interessante e senz’altro profilo più credibile rispetto a Koulibaly ed Henrique, Hysaj terza scelta dopo le difficoltà incontrate per arrivare a Darmian prima e Vrsaljko poi. Poco male ad ogni modo se l’albanese riuscirà a rendere come gli accade in nazionale e non invece come la controfigura vista ad Empoli. Cosa manca dunque? Un centrale di alto livello da affiancare ad Albiol – possibilmente un marcatore veloce o un leader che imposti le prime battute della manovra e dunque esoneri lo spagnolo dal compito (Bartra ideale) – per procedere al definitivo salto di qualità.

INTER – La rivoluzione è fatta e formazione alla mano non mancherebbe nulla: la cocciutaggine di Mancini però imporrà la ricerca di un esterno sinistro difensivo migliore di quelli già in organico, di un ulteriore centrocampista di peso e di quel Perisic che sostituirà Shaqiri dopo appena sei mesi dal suo trionfale approdo in nerazzurro. Che senso abbia poi quest’ultima operazione non è dato sapere. Ad ogni modo l’Inter si è evidentemente rinforzata: spetterà al suo abile allenatore amalgamarla nel più breve tempo possibile. Tenendo ben presente una considerazione: finora si è dibattuto di squadre che disputeranno anche le coppe europee e dunque avranno modo di far ruotare tutte le pedine a disposizione, così non è per le milanesi ed i rispettivi allenatori dovranno tener d’occhio gli eventuali scontenti.

MILAN – L’attacco è ok: gli arrivi di Bacca e Luiz Adriano anzi impongono il problema opposto, quello di procedere ad un buon mercato in uscita. Il livello qualitativo del centrocampo è stato elevato dall’innesto di Bertolacci ma manca un mediano di stampo europeo dalle caratteristiche totali: qualcuno che abbini fase d’interdizione e fisicità a buoni fondamentali e lucidità nella fetta attiva di gioco. L’ambito Witsel il prospetto ideale. Capitolo difesa: passino gli esterni se Mihajlovic potrà contare su un De Sciglio finalmente al massimo delle sue altissime possibilità, non i centrali. Sulla carta ne servirebbero due se le ambizioni sono quelle mai celate dal presidente Silvio Berlusconi, uno è d’obbligo: Romagnoli l’oggetto del desiderio. Romagnoli, Romagnoli e soltanto Romagnoli. Arriverà? E nel caso basterà? La scommessa è lui. Il tempo dirà se il buon Sinisa avrà visto più a lungo di tutti.