Ventura: «Vi spiego gli stage: le differenze con Conte. Sogno la vittoria del Mondiale» - Calcio News 24
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Ventura: «Vi spiego gli stage: le differenze con Conte. Sogno la vittoria del Mondiale»

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Giampiero Ventura, commissario tecnico dell’Italia, ha parlato nella conferenza stampa di fine anno tirando le somme dei suoi primi mesi in azzurro

LE NUOVE DICHIARAZIONI DEL CT VENTURA, ORE 13:30 – Ventura ha parlato in seguito ai microfoni di “Sky Sport“: «Mi auguro che ci sia una crescita. Dal punto di vista numerico credo che ci sia soddisfazione. Abbiamo fatto delle cose positive ma abbiamo il dovere di fare meglio, come ad esempio con la Macedonia. Con la grande disponibilità e qualità dei giocatori possiamo avere dei pensieri positivi per il futuro, riferiti alla qualificazione e alla crescita del gruppo. Stage? Siamo riusciti a fare quello che altri non avevano mai pensato perché Conte chiedeva gli stage per giocatori già affermati e pronti e io dico che quelli non hanno bisogno di stage ma credo che i giovani abbiano bisogno non di stage ma di convocazioni vere e proprie per allenarsi a Coverciano con la maglia azzurra addosso ed è stato l’inizio di un percorso che sta smuovendo le acque. I giovani stanno giocando tanto anche con noi. Ne abbiamo convocati 22 nella prima convocazione, mancavano quelli del Sassuolo impegnati in Europa ma nelle prossime ci saranno anche loro. Quelli che vengono chiamati è perché possono essere importanti se non importantissimi per il futuro della Nazionale. Chi mi ha colpito? Buffon, Barzagli, Bonucci (ride, ndr). Balotelli? Nessuno lo può mettere in discussione e nessuno lo ha mai fatto, altri hanno messo in discussione altre cose e su queste deve farsi delle domande e delle risposte. Io parlerò anche con lui e questo colloquio dovrà mettere a fuoco le domande e le risposte».

Conferenza di fine anno per Giampiero Ventura, commissario tecnico dell’Italia. Il ct, ospite del seminario “Il calcio e chi lo racconta” organizzato dall’Ussi a Coverciano, ne ha approfittato per fare il punto della situazione dopo i primi mesi sulla panchina della Nazionale italiana: «La gente mi ferma per strada dicendomi di proseguire così perché questa è la strada giusta e sono contento perché questo è un segnale importante. Dopo l’Europeo abbiamo ereditato la Nazionale più vecchia degli ultimi 30 anni ed eravamo di fronte a un bivio: a differenza degli ultimi anni, molti giovani stavano sbocciando ed era il caso di fare un ricambio generazionale. Il tutto andava fatto non subito ma andava fatto. Stage? Ho parlato con tutte le società, con tutti i presidenti, per spiegare cosa volessi fare, spiegando i vantaggi di certe convocazioni. La Juventus, la prima società incontrata, tramite il presidente Andrea Agnelli mi ha detto “Non parlarmi di stage”. Gli ho spiegato che non era quello che volevo fare e lui si è rilassato perché gli ho tolto la preoccupazione maggiore. Credo che sia inutile fare stage con Barzagli e Bonucci che giocano 70 partite l’anno.».

LE PAROLE DEL CT VENTURA – Prosegue il commissario tecnico dell’Italia: «Io volevo aiutare i giovani e credo di aver creato qualcosa di molto utile e bello. Noi abbiamo parlato singolarmente con ogni ragazzo che è venuto ad allenarsi: molti non erano felici perché non giocavano e credo che abbiamo restituito dei giocatori carichi, pronti a dare il massimo. Ho accelerato il 4-2-4 perché avevamo 5 giorni solo per noi, cosa che fino al prossimo anno non avrò più. Avrei voluto continuare, magari affrontando una Nazionale diversa dalla Germania. Contro i tedeschi non potevamo rischiare, sono una squadra di primo livello. Diretto tecnico? In effetti sto svolgendo anche quel ruolo ma non sta a me dirlo se succederà, se sì allora verrà ufficializzato. È uno degli esterni offensivi sui quali puntiamo. Dipende poi da come starà fisicamente al momento delle convocazioni. Balotelli? Ha delle chance anche lui. Spero che l’Italia possa andare al Mondiale e vincerlo. Questo è il nostro obiettivo e speriamo di raggiungerlo con una squadra piena di giocatori non di passaggio ma che diventino lo zoccolo duro per il futuro».