2015
Petrachi: «Avevo prenotato Allegri»
E su Benassi rivela: «Ho un’offerta di 8 milioni, ma non lo vendo»
Felice perché il Torino è tornato ad essere l’orgoglio della propria gente, Gianluca Petrachi non vuole rompere l’idillio. Il direttore sportivo granata, fresco di rinnovo fino al 2018 con l’allenatore Giampiero Ventura, ha dato un equilibrio economico e una prospettiva tecnica ad una squadra reduce dal dissesto del 2005: «Dopo l’addio di Colantuono avevo prenotato Allegri per la massima serie, in B arrivò Lerda. L’anno seguente fallimmo la scalata, ma il presidente Cairo mi diede lo stesso tanta fiducia. Ventura? Lo scelsi dopo la sua retrocessione con il Bari. Mi aveva conquistato già da giocatore a Venezia, è un maestro di calcio che qui sta dando un grande contributo. Dice ai giocatori che deve sempre prevalere il noi sull’io: no ai solisti, viva il collettivo. Questa mission vale anche per il futuro, qui c’è spazio solo per chi rema in tale direzione», ha raccontato Petrachi a La Gazzetta dello Sport.
EQUILIBRIO E SOLIDITA’ – Le scelte sul mercato si stanno rivelando vincenti per il Torino. E i conti tornano: «Venduti Immobile e Cerci la proprietà ha deciso di investire e abbiamo potuto scegliere tra giocatori collaudati e giovani di qualità. E pensare che nel 2010 chiusi il primo mercato con 14 prestiti con diritto di riscatto. In A ormai molti pagano gli stipendi ogni trimestre, noi invece alla fine di ogni mese. Gli utili di bilancio sono pure l’effetto di una politica accorta nel tempo. Se fatturiamo 60 milioni il monte stipendi non può superare i 30».
AFFARI – Restando in tema mercato, Petrachi parla delle mosse completate e di quelle future, a partire dai rinnovi di Maxi Lopez e Bruno Peres: «Sono ottimista per l’argentino, il suo entourage ha capito che abbiamo fatto il massimo: ma siamo già al top, non possiamo andare oltre. Invece per il brasiliano sono convinto che a breve troveremo una soluzione soddisfacente per tutti. Benassi? L’ho riscattato dall’Inter per 3,2 milioni dopo aver strappato la prima metà nella cessione di D’Ambrosio. Ora ho già un’offerta da 8 milioni, ma non lo vendo. Anche Baselli sta crescendo, sebbene in questo periodo non segni. Mi fa ancora rabbia lo stop col Carpi: quel giorno fummo presuntuosi. Recuperati gli infortunati, però, manterremo le attese. Sinora ogni stagione ha portato a un progresso. È dura crescere ancora, ma noi ci proviamo».
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