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Inter, tutti contro Ausilio: Suning ora è perplesso

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Inter: le dichiarazioni di Gagliardini rendono particolarmente rovente l’ambiente nerazzurro. E Ausilio, per la prima volta, è isolato da tutti: è il preludio alla rottura? Suning comincia a pensarci

E’ sempre la solita storia: quando l’Inter perde si scatena il putiferio. Il disastro di Crotone ha reso fragilissimo l’ambiente nerazzurro. E non solo per quanto riguarda la classifica (la corsa all’Europa League si è complicata e non poco), ma anche per gli equilibri fra società e squadra che rischiano di saltare definitivamente. Le dichiarazioni di Gagliardini hanno causato una frattura evidente fra i giocatori e il direttore sportivo Piero Ausilio, che a fine partita aveva attaccato pesantemente l’Inter, apostrofandola come squadra presuntuosa e arrogante. Una presa di posizione muscolare e decisamente poco lucida e le reazioni non si sono fatte attendere. Prima Materazzi, poi Mancini e infine Gagliardini hanno contestato pubblicamente il ds, che mai come in questo momento si ritrova ad essere un uomo solo contro tutti. La gestione di Ausilio, cresciuto sotto l’ala protettiva di Marco Branca, comincia a destare qualche perplessità. Non solo sul mercato. Perché se è vero che anche su quel fronte spiccano alcuni passaggi a vuoto (su tutti Kondogbia e Gabigol), ciò che più preoccupa il gruppo Suning è la gestione delle questioni extra-campo.

Oltre alle dichiarazioni post-Crotone, emergono le tante contraddizioni dell’estate scorsa per quanto riguarda la trattativa per il rinnovo di Icardi, con Ausilio che si è ritrovato ad essere una preda in mano all’incantatrice di serpenti Wanda Nara. Per poi passare alla faccenda dell’autobiografia del bomber: una vera pena, soprattutto nel modo in cui la società ha gestito, con preoccupante improvvisazione, il rapporto fra Icardi e i tifosi. Fino ad arrivare al nodo allenatore: prima Mancini, liberatosi a dieci giorni dell’inizio del campionato, poi l’arrivo di De Boer, accompagnato alla porta al termine di tre mesi cervellotici. Porta la firma di Ausilio anche la scelta di Stefano Pioli ed è senz’altro un merito, ma adesso il direttore sportivo, alla luce degli ultimi risultati negativi, non sembra più avere la forza per proteggere l’attuale allenatore. L’accerchiamento nei confronti di Ausilio è manifesta e la sua posizione comincia ad essere debole. L’Inter di Suning comincia a chiedersi se sia davvero il caso di puntare ancora su un dirigente contestato all’ennesima potenza, nonché figlio dei tanti difetti di Branca, l’uomo che fu sì in grado di costruire la rosa del triplete, ma che non riuscì a costruire i presupposti per creare un nuovo ciclo. E la Juve, ancora adesso, lo ringrazia: senza il caos nerazzurro post 2010, forse, gli ultimi cinque scudetti non avrebbero portato solo e soltanto il marchio bianconero.