Juventus, Allegri: «Chi vince non si critica. Rinnovo? Ne parleremo»
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Juventus, Allegri polemico: «Chi vince non può essere criticato» – VIDEO

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Juventus, le parole di Massimiliano Allegri dopo la conquista dell’ottavo Scudetto di fila bianconero in risposta alle critiche degli ultimi giorni e sulla questione rinnovo

L’ottavo Scudetto consecutivo conquistato dalla Juventus non mette del tutto a tacere le polemiche del popolo bianconero su Massimiliano Allegri: complice la cocente eliminazione dalla Champions League in settimana, sul capo del tecnico toscano pendono ancora critiche e richieste di dimissioni da parte dei tifosi. Intervenuto subito dopo il successo sulla Fiorentina che è valso la conquista aritmetica del titolo, l’allenatore bianconero ha provato a rivendicare la bontà del propri successi nelle ultime stagioni: «Tra qualche anno, quando avrò smesso, penserò a questi Scudetti vinti consecutivamente e dirò che qualcosa di buono l’ho fatto – le parole di Allegri in conferenza stampa – . Mi sto divertendo tanto, le critiche poi ci stanno e fanno parte del gioco, alcune sono pure stimolanti… Però io penso questo: sono cresciuto coi migliori e non ho mai criticato chi ha raggiunto un obiettivo importante, che fosse un allenatore o un imprenditore».

Il tecnico juventino ha rincarato quindi la dose: «Ognuno ha i suoi metodi di lavoro, ma quando raggiungi degli obiettivi, è un dato di fatto: si può piacere o non piacere, ma se si vince non si può criticare. Io ho avuto allenatori che non mi piacevano, ma mi incuriosivano comunque e mi dicevo che se vincevano, qualcosa dovevano pur avere… Uno non porta un’azienda a fatturare un miliardo di euro perché è un coglione e per pensare certe cose non bisogna essere dei polli da allevamento».

Sul capitolo rinnovo e le possibili novità in vista del futuro: «Quando la società vorrà ci siederemo a un tavolino per parlare delle cose positive e negative di questa stagione. Si lavora sempre per migliorarsi nella stagione successiva, non c’è da inventarsi niente, ma da provare semmai giocatori in posizioni diverse, questo sì, per avere un’idea più chiara. Qualcosa si è già visto, tipo Emre Can centrale, Federico Bernardeschi più mezzala, pure Joao Cancelo da mezzala, Alex Sandro difensore centrale… Ci sono cose che mi incuriosiscono e il campionato ormai è vinto. Rivoluzionare non serve a niente, bisogna migliorare la qualità di gioco e gestire diversamente le partite, perché solo così possono cambiare le competizioni: in questo si deve migliorare».

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