2015
Ag. Gazzi e Vives: «Tutor per i giovani»
Il procuratore dei due centrocampisti sull’importanza dei due granata
Freschi di rinnovo fino al 2017, Alessandro Gazzi e Giuseppe Vives hanno deciso di ripartire dal Torino. I due centrocampisti sono destinati ad assumere un ruolo importante nella squadra granata, cioè diventare “tutor” dei talenti. Lo ha confermato il loro agente Fulvio Marrucco: «La volontà dei giocatori è stata ferrea, erano decisi e determinati. Sono estremamente attaccati al Toro, alla maglia e hanno dentro lo spirito granata. D’altronde, la politica che il presidente Cairo e il ds Petrachi stanno portando avanti è chiara: vogliono avere un gruppo di ottimi giocatori e soprattutto di grandi uomini. E’ lo zoccolo duro attorno al quale far crescere i giovani sui quali la società investe, scommesse che a volte si vincono e a volte si perdono. Una gestione all’inglese, se vogliamo. Il Toro può così oscillare tra le primissime posizioni o stare nel mezzo, a seconda se va tutto bene o no. Ma alla fine è l’unico tipo di calcio che può sostenere un club che non possiede i ricavi delle grandi. In quest’ottica è fantastico che il tecnico Ventura e Petrachi abbiano rinnovato il contratto sino al 2018: possono lavorare in tranquillità ed è atipico per l’Italia», ha dichiarato il procuratore a Tuttosport.
“HANNO SPOSATO LA CAUSA” – Il Torino, dunque, può contare su due highlander: «Vives è arrivato al calcio che conta più tardi rispetto agli altri ma è integro fisicamente e dà una disponibilità assoluta, sempre pronto a tutto. E una fascia di nervi e muscoli e ci mette un attimo a raggiungere la forma e a recuperare. Insomma, è un gladiatore. Gazzi poteva partire, poi parlando con Ventura è rimasto e ha disputato la sua stagione migliore, quella passata tra campionato ed Europa League che tanto ha fatto sognare i tifosi. Problema alla caviglia? E’ in via di risoluzione, nel senso che è tutto ok, deve soltanto recuperare la forma ottimale, ma è pronto», ha spiegato Marrucco, che poi ha rivelato che i due giocatori, che condividono agente e ruolo, sono amici anche se competono per un posto in squadra. «Sono un esempio per i ragazzi che devono crescere. Saranno le chiocce delle giovani promesse individuate dal ds e dallo staff, promesse che dovranno seguire un certo percorso, come successo a Darmian, per esempio», ha concluso l’agente.
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