Atalanta News

Atalanta Sampdoria: Gomez ha scombinato i piani di Ranieri

Pubblicato

su

L’Atalanta ha conquistato la nona vittoria consecutiva contro la Sampdoria grazie ad un grandissimo Gomez

L’Atalanta, la squadra più in forma in Serie A, ha sofferto più del dovuto contro la Sampdoria, sbloccando il match solo nel secondo tempo. Il piano gara di Ranieri ha funzionato bene. I blucerchiati non hanno solo limitato parecchio la pericolosità avversaria nell’arco del primo tempo, ma hanno anche creato i presupposti per creare diverse opportunità.

Il piano gara di Ranieri

Con Gabbiadini prima punta nel 4-5-1, le intenzioni della Sampdoria erano chiare. Si voleva sfruttare il lavoro spalle alla porta dell’attaccante per portare fuori posizione Caldara, con le mezzali che dovevano aggredire gli spazi dietro l’ex Milan. I blucerchiati sono stati aiutati anche dalla poca brillantezza di Caldara, visto che il difensore era poco intenso e puntuale nell’accorciare sull’avversario. Gabbiadini era così libero sia di ricevere che di girarsi. In quelle situazioni, la Sampdoria è anche parsa più in salute dal punto di vista fisico, con diverse seconde palle vinte.

D’altronde, contro squadre che difendono a uomo, una delle migliori soluzioni per trovare varchi è mandare fuori posizione i componenti della retroguardia, con altri giocatori che poi attacchino i buchi che si creano.

Questo concetto si vede con chiarezza nell’azione sopra. Gabbiadini viene incontro, attirando Caldara lontano dal centro della difesa. In tal modo, si creano buchi in mezzo alla retroguardia di cui i compagni provano ad approfittare (soprattutto Linetty e Thorsby).

La Sampdoria ha anche fatto una gara di grande attenzione difensiva, con un 4-5-1 più coraggioso di quanto fosse lecito aspettarsi. Soprattutto a inizio gara, i blucerchiati hanno pressato con un baricentro piuttosto alto che ha forse preso  di sorpresa i padroni di casa. Successivamente, si è abbassata la linea, ma l’Atalanta ha continuato ad avere difficoltà nel perforare le linee rivali.

La Sampdoria era corta e compatta tra i reparti, per la Dea era problematico trovare ricezioni alle spalle del centrocampo avversario. Pasalic e Freuler rimanevano bloccati, mentre Gomez – come capita spesso – abbassava la sua posizione fino a diventare quasi un mediano. Di conseguenza, c’erano pochi riferimenti tra le linee, si è ricorsi troppi volte al lancio lungo per l’isolato Zapata.

Un esempio qui. Centro bloccato e pochi uomini alle spalle della mediana avversaria. Caldara lancia lungo per Zapata, che però non arriva sul pallone.

L’Atalanta è spesso stata sterile anche in uno dei marchi della casa, ossia le triangolazioni in fascia. Quando la Dea, col centro bloccato, allargava il gioco (quasi sempre a destra), la Sampdoria era sempre quasi irreprensibile nello scivolare orizzontalmente in fascia. Ilicic e Hateboer, che spesso seminano il panico quando combinano a destra, hanno inciso poco in spazi intasati poiché mancava lo spazio per associarsi. Da segnalare l’attenzione di Colley, che compiva uscita spesso coraggiose per seguire lo sloveno.

Il 4-5-1 della Sampdoria che scivola in fascia. L’Atalanta è inferiorità numerica.

Di solito, la fase di possesso dell’Atalanta è estremamente fluida, con continue rotazioni ed inserimenti. La Dea riempie la trequarti con tanti uomini, grazie a smarcamenti improvvisi difficili da leggere per gli avversari. Spesso i terzi (soprattutto Toloi) si sganciano in avanti, così come i mediani si distinguono per tanti inserimenti.

L’Atalanta è però parsa più statica del solito nel primo tempo, con poco movimento senza palla. Non a caso, alcune delle situazioni più pericolose sono arrivate proprio quando centrocampisti e difensori hanno partecipato all’azione offensiva.

Un esempio nella slide sopra. Toloi è largo a destra, Hateboer si stringe dentro l’area e Freuler va al centro dell’attacco con un’improvvisa corsa non letta dalla Samp. Pasalic lo trova così bene alla spalle dei centrocampista. Una fluidità tipica dell’Atalanta di Gasperini (che è addirittura in superiorità numerica dentro l’area), che però non si è vista con continuità nel primo tempo.

La classe del Papu

In un match dove l’Atalanta ci ha messo più del solito per sbloccare la gara, si è vista ancora una volta la profonda classe ed importanza del Papu Gomez. Nel primo tempo, in cui ha fatto il centrocampista centrale, era tra i pochi che illuminava all’improvviso una manovra spesso bloccata e senza apparenti varchi. Anche da posizioni improbabili e lontanissime, ha effettuato passaggi alti con traiettorie tanto geniali quanto imprendibili

Così è arrivata l’occasione di Zapata nel primo tempo, letteralmente dal nulla. Dalla propria metà campo, l’argentino ha messo il compagno solo davanti al portiere con una traiettoria straordinaria, una giocata che quasi nessuno si sarebbe aspettato.

Palla straordinaria alle spalle di Yoshida. Da notare come Colley sia staccato per seguire Ilicic.

Insomma, anche nelle fasi in cui la manovra era intasata, c’era la sensazione che il Papu potesse estrarre dal cilindro lo spunto decisivo. Oltre alla qualità dei suoi passaggi, è stato anche fondamentale nel creare superiorità numerica. Ha effettuato ben 6 dribbling, record del match. A maggior ragione contro una squadra coperta come la Sampdoria, saltare l’uomo consente di trovare più varchi per attaccare.

Nella ripresa, Gomez è stato poi spostato largo a sinistra. Anche da una posizione più decentrata ha effettuato passaggi meravigliosi, come per esempio quello per Hateboer che stava arrivando sul lato debole. Oltre alla qualità della traiettoria, va sottolineato come legga in anticipo l’inserimento dell’olandese.

Una visione di gioco straordinaria.

Basti pensare che, dei 10 passaggi chiave totali effettuati dall’Atalanta, ben 5 (la metà) sono arrivati dai piedi di Gomez. Un dato che dimostra la grande importanza offensiva avuta contro la Sampdoria.

Alla fine, con ripetuti assalti, l’Atalanta è riuscita a vincere la nona gara consecutiva, dimostrando inerzia anche nell’aggiudicarsi le partite più complicate. Insieme a Bayern Monaco e Real Madrid, è l’unica formazione ad avere vinto tutti i match post lockdown. E domenica, a Torino, c’è l’opportunità addirittura di andare a meno sei dalla Juventus, per quella che si presenta come una sfida cruciale per il destino della Serie A.

Visualizza la versione non AMP

Copyright 2024 © riproduzione riservata Calcio News 24 -Registro Stampa Tribunale di Torino n. 47 del 07/09/2021 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 26692 - P.I.11028660014 - Editore e proprietario: Sport Review s.r.l.