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Juventus e Ndrangheta, Esposito (Pd): «Legami ingigantiti dai media»

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Dopo la relazione della Commissione Antimafia sui rapporti tra Juventus e Ndrangheta, il senatore ridimensiona: «L’allarme è generale»

«La relazione ha aiutato a fare giustizia delle tante sciocchezze e strumentalizzazioni di cui è stato oggetto la Juventus da parte dei media, che spesso hanno associato a sproposito il club alla Ndrangheta. Il problema delle mafie nel calcio è diffuso: nessuno può considerarsi immune. Le mafie sono entrate dal basso, salendo poi verso la Serie A». Sono parole chiare quelle di Stefano Esposito, senatore del Partito Democratico che ha commentato per “Tuttosport” il lavoro fatto in Commissione Antimafia sui legami tra le società di calcio e la criminalità organizzata.

ALLARME GENERALE – Anche il presidente Andrea Agnelli è finito nel calderone delle indagini, ma Esposito difende l’operato del club bianconero: «La Juventus è stata oggetto di sciacallaggio e cecchinaggio mediatico. Nella relazione, invece, ne esce come una società che ha preso consapevolezza del problema e che comunque ha un meccanismo di sicurezza all’interno del suo stadio che dovrebbe diventare lo standard». Esposito indica una via possibile: «Se le società aiutano le forze dell’ordine a individuare i soggetti che commettono reati negli stadi, non devono esser punite». Resta però un allarme di fondo: «Mi hanno impressionato le situazioni di Napoli e Catania. Bisogna prestare attenzione anche alle infiltrazioni fasciste e razziste, di cui la Lazio è purtroppo un esempio inquietante, anche per l’atteggiamento ambiguo da parte della società».

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