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Righetti: «Allegri era un genio e un vulcano»

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L’ex difensore Ubaldo Righetti ha raccontato a La Gazzetta dello Sport il suo rapporto con l’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri ai tempi del Pescara

«Max era un genio ma pure vulcano, rompeva le palle a tutti». Così Ubaldo Righetti, ex difensore di Roma, Udinese, Lecce e Pescara, ha raccontato in un’intervista a La Gazzetta dello Sport l’attuale allenatore della Juventus. Righetti e Massimiliano Allegri sono stati, infatti, compagni di squadra proprio al Pescara nel 1991/92 in Serie B e nel 1992/93 in Serie A, dopo la promozione con Giovanni Galeone in panchina.

IL TRIO DELLE MERAVIGLIERighetti ha raccontato dell’amicizia consolidata nello spogliatoio abruzzese tra lui, Allegri e l’attaccante Frederic Massara: «Io, Max e Massara eravamo un terzetto perfetto – ha dichiarato a La Gazzetta dello Sport Frederic andava a letto alle 10 di sera; io e Max quattro ore più tardi. Massara era l’equilibratore. Max non era il capitano di quel Pescara ma è come se lo fosse stato. Ci stressava tutti, in campo e no. Sempre con rispetto per il grande Galeone, entrava nello spogliatoio e si inc… per un primo tempo fatto male. Aveva anche il dono dell’autocrtica ma alzava i toni e diceva “Questo non si fa”, “Ma che modo è”, robe così. Un vulcano appunto».

IN CAMPO – «Era un genio calcistico – ha proseguito Righettiperché da fermo calciava d’esterno a cinquanta e sessanta metri, dall’altra parte del campo, precisione pura. Vedeva il gioco, capiva tutto».

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