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Cabrini: «Juve, basta 4-4! Con l’Atalanta mi aspetto una partita aperta ma bisogna puntare sulla solidità. Ecco chi deve schierare Tudor in attacco»
Cabrini in vista di quella che sarà la partita di oggi contro l’Atalanta allo Stadium
Antonio Cabrini, leggenda della Juventus con tredici stagioni e tutto il palmares possibile, ha un legame speciale anche con l’Atalanta, squadra in cui ha militato nella stagione 1975-76. In vista dello scontro odierno all’Allianz Stadium, Cabrini si concede a “La Gazzetta dello Sport” per analizzare la sfida, la Juventus di Tudor e l’Atalanta di Gasperini, fornendo un punto di vista privilegiato.
BASTA GOLEADE «Spero di vedere una sfida tirata, non un altro 4-4: quello non sembra calcio…. Quando una squadra come la Juventus subisce tre, quattro gol significa che manca qualcosa e c’è del lavoro da fare per registrare la fase difensiva. A me piacevano i 2-0 e gli 1-0».
IL PRONOSTICO – «Pronostico difficile, con Juventus e Atalanta può succedere di tutto. Mi aspetto una partita aperta, ma non con tanti gol come nel 4-4 contro il Borussia Dortmund».
LA JUVENTUS DI TUDOR – «La mentalità e il carattere ci sono, altrimenti non recuperi in pochi minuti da 4-2 a 4-4 in Champions. Tudor deve ritrovare la solidità di inizio campionato per restare attaccato al Napoli con la speranza di poter approfittare di qualche rallentamento degli azzurri. La squadra di Conte è campione d’Italia in carica e resta quella da battere».
SU CHI PUNTARE – «Io punto sugli italiani, soprattutto su Cambiaso. L’azzurro è un funambolo e con il suo modo di giocare può essere pericoloso contro l’Atalanta. Mi aspetto molto anche da Locatelli. Manuel è un capitano da Juventus, un leader nel suo ruolo».
L’ATTACCANTE PREFERITO – «Il mio preferito è Vlahovic. L’alternanza dei nove può essere un valore aggiunto, dovrà essere bravo Tudor».
CHI TEMERE DELL’ATALANTA – «Pasalic. Il croato è una garanzia da diverse stagioni e sa fare un po’ tutto. A volte sembra sottovalutato. Anche se in realtà gioca nell’Atalanta, che adesso è una big. Il club ha avuto una crescita pazzesca: merito di Gasperini e dei Percassi. Io ho giocato con Antonio: in campo era come da presidente, sempre focalizzato al cento per cento».
JURIC DOPO GASPERINI – «Il rischio sono i paragoni, inevitabili nei momenti più difficili. Però è sempre meglio arrivare in una casa con delle belle fondamenta: l’Atalanta in questi anni si è costruita una mentalità da grande. A Juric auguro il meglio, è stato anche un mio giocatore ai tempi del Crotone: era un bel cavallo».
YILDIZ E IL MITO PLATINI – «Michel già da giocatore conosceva un sacco di cose, non soltanto di pallone. A Yildiz racconterei di quando Platini, scherzando, si definiva un “finto” francese perché si metteva al servizio della squadra… Fuoriclasse assoluto».
