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Genoa, Criscito racconta: «Euro 2012 un’ingiustizia. Chiellini deve ringraziarmi»
Domenico Criscito, difensore del Genoa, racconta alcuni aneddoti della sua carriera e descrive Nicolò Rovella: le sue dichiarazioni
Domenico Criscito, difensore del Genoa, ha parlato nel corso di “La Giovane Italia” su Sky Sport insieme a Nicolò Rovella.
CRISCITO SU ROVELLA – «Nonostante la giovane età sembra un adulto in campo. Sembra che abbia la mia età. Lui è un ragazzo intelligente, vede gioco e sa mettersi bene per ricevere palla».
PARAGONI ROVELLA – «Io ho giocato con Jorginho in Nazionale e Rovella gli somiglia molto, anche fisicamente, può lavorare un po’ di più sul fisico. Ma lui sta lavorando. Corre troppo, forse fin troppo. Nicolò è un bravo ragazzo, con valori, è però innamorato della palla ma chi ha qualità è così».
ESORDIO CRISCITO – «Io ho esordito in A con la Juve, 5-1 contro il Livorno. Prima di quell’esordio avevo già fatto la mia prima gara con il Genoa a 16 contro il Cosenza, Marassi pieno nonostante fossimo già retrocessi. Mi ricordo che non ho dormito la sera e continuavo a cantare i cori».
INCHIESTA 2012 – «Mi è entrata la polizia a Coverciano perchè ero indagato per calcioscomesse ed è stato il periodo più delicato della mia carriera. Ho avuto la fortuna di avere una moglie straordinaria, così come i miei genitori e i miei amici che mi sono stati vicini dato che stavo subendo un’ingiustizia. Sono momenti che però aiutano a crescere».
JUVE – «Chiellini giocava terzino sinistro e da quell’episodio (Roma-Juve) Ranieri lo ha messo centrale quindi mi deve ringraziare. Chiello è uno di quelli da prendere come esempio, non sbaglia nulla dentro e fuori dal campo, voto 10 per lui, non c’è cattiveria in quello che fa. In quel periodo i giornali, specialmente Tuttosport, mi attaccavano su cose anche non vere. Hanno detto che io ero in coda per prendere il biglietto per il derby di Genova e invece ero a Torino ad allenarmi».