Atalanta News

Da Juric a Palladino, come cambierà l’Atalanta?

Published

on

Un imprevisto annunciato, prevedibile, quasi atteso. E così è stato. Fatale lo 0-3 casalingo contro il Sassuolo. Ivan Juric non è più l’allenatore della Dea. Al suo posto Raffaele Palladino. Sull’ex tecnico viola sono riposte tutte le speranze per raddrizzare una stagione già parzialmente compromessa. Ma dopo solo 11 giornate c’è tempo per recuperare. Intanto, in vetta e nelle zone calde si viaggia a ritmi sostenuti ma non elevati. In testa sorprendono in giallorossi. Al centro classifica stupisce il percorso di tre squadre particolarmente insidiose e imprevedibili.

Oltre alla Roma, hanno sorpreso in positivo anche altre squadre come Como, Sassuolo e Cremonese. Difficile pensare che queste ultime due possano rimanere in alto molto a lungo, mentre i comaschi puntano al definitivo salto di qualità, magari provando a centrare una qualificazione in Conference League. Difficile, ma non impossibile puntare proprio sul Como: molti tifosi si stanno avvalendo di uno dei bonus senza deposito disponibili sui siti scommesse, sintomo che c’è grande curiosità e fiducia nel lavoro di Fabregas. Ottimismo che, al contrario, Bergamo non ha mai nutrito per Ivan Juric. 

Juric, l’arrivo all’Atalanta dopo una stagione da incubo

Un incubo chiamato Southampton. Quella che sotto la gestione Juric è diventata la peggiore squadra di sempre in Premier League. Retrocessa con sette giornate di anticipo. Nessun appello. Nessun club in precedenza era tornato in Championship 60 giorni prima che finisse il campionato. Ma l’avventura inglese vissuta fino al giorno del suo tragico compimento ha riservato a Juric il retrogusto della sorpresa. La partenza di Gasperini ha spalancato le porte al croato alla guida tecnica della Dea. Il discepolo che subentra al maestro. Con enormi responsabilità sulle spalle. Responsabilità puntualmente disattese dopo 11 giornate. Da Southampton a Bergamo la parole giusta è stata soltanto una: continuità.

L’esonero del croato e la nuova Atalanta di Palladino

Tutto arriva prima della sosta per le nazionali. Per Juric 13 punti in undici gare, con un distacco di sei lunghezze dal piazzamento in Conference, otto dall’UEFA e nove dalla Champions. 22 punti in meno rispetto all’ultima stagione, quando all’undicesima di andata occupava il terzo posto in classifica. Media gol di 1.2 a partita, differenza reti a +2. Statistiche disastrose. Gli obiettivi di Percassi a inizio stagione erano ben altri. Adesso c’è solo da recuperare.

L’esonero del croato arriva dopo la sconfitta rotonda contro la neopromossa Sassuolo. Ma non stupisce la piazza. Un feeling mai nato, una squadra che non è mai decollata. Piccole soddisfazioni quelle di Champions, con la Dea a 7 punti: meglio di Napoli e Juventus. A Bergamo arriva Palladino, l’ex viola che a Firenze ha lasciato un vuoto incolmabile, considerando l’andamento della Viola finora. Per Raffaele c’è il compito di ricostruire dalle macerie. Fortunatamente non è impresa impossibile, considerando il talento di molti singoli del collettivo nerazzurro. Per lui contratto fino al 30 giugno 2027. Poi si vedrà. Intanto arrivano anche sei nuovi componenti dello staff, tra cui il vice Stefano Citterio.

Dove può arrivare la Dea quest’anno

Piuttosto che chiedersi dove possa arrivare, la domanda giusta potrebbe essere “dove dovrà arrivare”. La stagione della Dea si sviluppa su due fronti: campionato e Champions. Obiettivo minimo in Serie A, un piazzamento in Europa. In coppa c’è da andare il più avanti possibile, ma è evidente che quella in Champions sarà la più classica delle comparsate, a meno di clamorose evoluzioni di gioco e di carattere.

Intanto, il percorso nerazzurro di Palladino inizia subito con una sfida di cartello: il 22 novembre a c’è il Napoli al Maradona. Gara sentita da entrambe le parti. Il calendario dei nerazzurri da qui a fine 2025 può essere un primo indicatore chiave per capire dove potrà arrivare la Dea sotto la nuova guida tecnica. Dopo la delicata trasferta contro i campani, il percorso dei nerazzurri in Serie A è in discesa fino al 28 dicembre (trasferta in casa dell’Inter). Prima della gara al San Siro un filotto di gare abbordabili: Fiorentina, Verona, Cagliari e Genoa. Forse era davvero il momento giusto per l’avvicendamento in panchina.

Exit mobile version