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Da Rivera e Baggio a Totti e Del Piero: i Numeri 10 Più Forti della Storia Italiana

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Come è nata la leggenda del numero 10? Perché questa maglia è diventata sinonimo di carisma, tecnica sopraffina e visione di gioco?

La risposta va cercata nel calcio che fu, quando i numeri non fungevano da tratto distintivo, ma assegnavano un ruolo preciso ad ogni giocatore, quando la squadra era sempre più grande del singolo.

Dal numero 1 al numero 11, il 10 non è mai stato un semplice numero: apparteneva al regista offensivo, l’uomo dell’ultimo passaggio, non sempre capitano ma sicuramente il leader tecnico e mentale della squadra.

Mai come in Italia, il 10 non è mai stata una scelta casuale: i piedi vellutati di Rivera, il genio di Baggio, la fantasia Totti e la classe Del Piero hanno infatti fatto in modo che questo numero diventasse leggenda per ogni aspirante calciatore dello stivale. 

Gli Italiani Migliori di Sempre 

Spesso nelle discussioni da ombrellone, sui social o sui blog dei bookmaker come William Hill o Bet365 bonus ci si interroga su chi siano stati gli attaccanti più forti della nazionale azzurra. Si tratta di un quesito complesso a cui rispondere su cui spesso si accendono gli animi da tifosi.

Se invece restringiamo il campo ai fantasisti, i padroni della trequarti, tutto diviene più semplice.

Gianni Rivera: il “Golden Boy”

Soprannominato “Golden Boy” per la sua precoce maturità tecnica, Gianni Rivera per primo scrisse la storia con il 10 sulle spalle. 

Giocatore dalla regia raffinata e dalla visione periferica, con il Milan vinse tre Scudetti e due Coppe dei Campioni nel 1963 e 1969, stagione in cui fu vincitore del Pallone D’oro, tutt’oggi unico italiano del Milan a riuscirci.

Con la casacca azzurra contribuì invece alla vittoria dell’Europeo di Italia ‘68, capace di dettare i tempi di gioco con grande naturalezza ed offrire passaggi millimetrici durante tutte le fasi del torneo. 

Roberto Baggio: il Divin Codino

Dalla compostezza di Rivera passiamo alla poesia ed al dramma di Roberto Baggio. Con il suo sinistro ha dribblato in ogni stadio della Serie A, facendo innamorare le tifoserie dei più grandi club del campionato: Juventus, Inter, Milan e Fiorentina.

In Nazionale ha scritto pagine altrettanto epiche, consacrandosi come un vero numero 10 del calcio italiano grazie ai gol di Italia ‘90 e USA ‘94.

Rimane indelebile purtroppo l’ombra di Pasadena: il rigore sbagliato durante la finale del torneo lo costrinse infatti ad una caccia mediatica da parte della stampa, nonostante rimase forte il legame con calciatori e tifosi italiani.

Baggio è perciò la rappresentazione di un’Italia creativa, con la sua figura diventata un simbolo culturale oltre che sportivo.

Francesco Totti: l’Ottavo re di Roma

Una delle ultime bandiere del calcio moderno, nei suoi oltre vent’anni con la maglia giallorossa Francesco Totti ha toccato livelli inediti di visione di gioco e talento offensivo.

Con la Roma ha vinto uno storico scudetto nel 2001, due Coppe Italia, altrettante supercoppe ed il titolo di capocannoniere nella stagione 2006-07. Al di là dei titoli però, la sua fedeltà ne ha ritratto la leggenda: porte in faccia da Madrid a Londra pur di rimanere da chi per lui avrebbe fatto di tutto.

Emblematica del carisma del numero 10 fu la standing ovation fuori casa al Bernabeu, applaudito da tutto lo stadio al suo ingresso in campo.

Alessandro Del Piero: classe e continuità

Dall’anima passiamo alla tecnica: elegante nei movimenti e dotato di grandi capacità realizzative, Alessandro Del Piero ha incarnato per decenni lo spirito della Juventus. 

Nella sua lunga permanenza in bianconero Del Piero non si è fatto mancare niente: 6 Scudetti, una Champions League, una Coppa Intercontinentale insieme ad ulteriori trofei nazionali ed internazionali.  Fu inoltre un tassello essenziale nel cammino degli azzurri ai Mondiali Germania 2006, segnando il gol che ha fatto la storia nella semifinale contro i padroni di casa.

Dotato di una leadership quasi impercettibile, Del Piero ha sempre mantenuto una grande professionalità, come la decisione di rimanere alla Juventus in seguito alla retrocessione in Serie B, ricevendo un profondo rispetto sia dai tifosi che dagli avversari.

Esistono Ancora i 10 di una Volta?

Le nuove correnti tattiche hanno influenzato significativamente il ruolo del 10: un trequartista sacrificato per moduli più compatti, spostato a fare l’esterno, la seconda punta o il centrocampista offensivo. 

C’è bisogno di tutti, sia in attacco che in difesa; così facendo però, i giocatori che fanno del tocco e della visione il proprio punto di forza, perdono lucidità nella zona di campo in cui sono solitamente più incisivi.

Dybala è forse il calciatore che oggi in Serie A più si avvicina ad essere erede del 10 puro, seppur parzialmente, anche se siamo lontani dagli show messi in piedi dai quattro giganti che hanno fatto la nostra storia. 

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