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Ferrero: «Ho offerto la presidenza della Samp a Vialli. Su Manfredi dico questo»
Ferrero: «La mia Sampdoria? Mi hanno defraudato. Io l’avrei venduta a Vialli»
L’ex presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero, è tornato a parlare della squadra blucerchiata in una lunga intervista concessa a La Gazzetta dello Sport. Come nel suo stile, Ferrero non ha risparmiato parole forti nei confronti dell’attuale proprietà e di chi, secondo lui, avrebbe gestito male il club dopo la sua uscita di scena. L’ex patron romano ha rivendicato quanto fatto negli anni di presidenza e ha chiarito alcune vicende rimaste controverse, dal mancato passaggio di proprietà a Gianluca Vialli fino ai rapporti con Claudio Ranieri.
Ferrero e la prima vittoria della nuova Samp
Ferrero ha commentato con ironia la prima vittoria stagionale della Sampdoria: «Era ora! Quando andai via dissi che i sampdoriani mi avrebbero rimpianto, e adesso lo stanno capendo. Il calcio è di tutti, ma non per tutti. Ferrero può anche non piacere, ma per la Samp ha dato tanto». Parole che riflettono l’orgoglio di un presidente che si sente ancora legato ai colori blucerchiati.
Nessun guadagno dalla cessione del club
Uno dei passaggi più duri dell’intervista riguarda la cessione della società. Ferrero ha dichiarato di non aver guadagnato nulla: «Mi hanno defraudato. Manfredi è stato bravo a raccontare storie, ma non ha capito che la verità si vede alla fine». L’ex presidente ha poi respinto con forza le accuse di aver lasciato una situazione economica difficile: «Io ho consegnato un club organizzato, con strutture moderne e un settore giovanile al top. Quando si parla di Ferrero, ci si deve sciacquare la bocca».
Il mancato arrivo di Vialli e il rapporto con Ranieri
Ferrero ha anche rivelato dettagli sulla trattativa, poi sfumata, con Gianluca Vialli: «Avevamo firmato, ma il suo finanziatore si tirò indietro dopo alcune sconfitte con Di Francesco. Chiedevo 88 milioni, poi accettai anche 44. Se l’offerta fosse stata reale, gliel’avrei venduta subito».
Sul tecnico Claudio Ranieri, Ferrero ha mantenuto un tono più disteso ma non privo di polemica: «Lo stimo, ma non ho capito perché ce l’abbia con me. Chiese troppi soldi, ma ha fatto un ottimo lavoro».
Il rischio fallimento e la difesa finale
Ferrero ha infine voluto chiarire la sua posizione riguardo alle difficoltà economiche successive alla sua gestione: «Il rischio fallimento è arrivato due anni dopo la mia uscita. Io non c’entro niente. Hanno fatto scelte sbagliate e speso male. La Samp, con me, aveva i conti in ordine».
Una dichiarazione che conferma come Massimo Ferrero non abbia intenzione di restare in silenzio sul suo passato blucerchiato, rivendicando il ruolo di protagonista di una delle pagine più controverse della storia recente della Sampdoria.
