Calcio Estero
FIFA, scandalo in Malesia: sette calciatori squalificati per documenti falsi
FIFA, scoppia un clamoroso scandalo in Malesia: sono ben calciatori squalificati per documenti falsi
La FIFA ha annunciato una pesante sanzione nei confronti di sette calciatori che avevano falsificato i documenti dei propri nonni per ottenere la possibilità di giocare con la nazionale della Malesia. L’inchiesta, avviata dopo alcune segnalazioni interne, ha portato alla luce un sistema di irregolarità che ha coinvolto atleti di primo piano del campionato locale.
Le accuse e le sanzioni
Secondo quanto emerso, i giocatori avrebbero presentato certificati di nascita e documenti genealogici contraffatti per dimostrare presunte origini malesi. In questo modo hanno ottenuto la convocazione in nazionale, eludendo le regole sull’eleggibilità stabilite dalla FIFA. L’organo di governo del calcio mondiale ha deciso di sospendere i sette atleti per un periodo variabile tra i 6 e i 12 mesi, a seconda del grado di coinvolgimento. Inoltre, sono state comminate multe significative ai club di appartenenza.
I protagonisti coinvolti
Tra i nomi più noti figura Paulo Josué, centrocampista brasiliano naturalizzato, capitano del Kuala Lumpur City, noto per la sua visione di gioco e i calci piazzati. Accanto a lui, Romel Morales, attaccante colombiano con un passato in Corea del Sud, apprezzato per la sua fisicità e capacità realizzativa. Coinvolti anche Endrick dos Santos, centrocampista di origine brasiliana con esperienza in diverse squadre malesi, e Sergio Aguero (omonimo del più celebre attaccante argentino), difensore centrale con un passato in club minori del Sud America. A completare la lista ci sono altri tre calciatori stranieri che avevano seguito lo stesso percorso di naturalizzazione irregolare.
Le reazioni
La Federazione calcistica malese ha espresso “profonda delusione” per l’accaduto, sottolineando come l’episodio rischi di danneggiare l’immagine del movimento calcistico nazionale. Anche l’allenatore della nazionale, Kim Pan-gon, tecnico sudcoreano noto per il suo approccio disciplinato e tattico, ha dichiarato che la squadra dovrà “ricostruire credibilità e fiducia” dopo questo scandalo.
Impatto sul calcio malese
Lo scandalo rappresenta un duro colpo per il progetto di crescita del calcio in Malesia, che negli ultimi anni aveva puntato molto sulla naturalizzazione di giocatori stranieri per alzare il livello competitivo. La FIFA, dal canto suo, ha ribadito la necessità di rispettare le regole sull’eleggibilità, ricordando che la trasparenza è fondamentale per garantire l’integrità delle competizioni internazionali.
