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Italia Israele, è allarme ordine pubblico: le misure prese per la sfida di Udine

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La sfida dell’Italia a Udine contro Israele si preannuncia come un evento caratterizzato da un’atmosfera insolitamente rarefatta sugli spalti.

Escludendo le partite giocate a porte chiuse durante la pandemia, bisogna risalire a Italia-Malta del settembre 2015 a Firenze per trovare un numero di spettatori così basso in una gara interna degli Azzurri. Al Bluenergy Stadium sono attesi poco più di diecimila tifosi, un dato che, considerate le difficili circostanze, supera comunque le aspettative iniziali. Tuttosport offre il quadro della situazione.

Capienza ridotta

La capienza abituale dell’impianto friulano, pari a 25.000 posti, è stata drasticamente ridotta a 16.000 per ragioni di sicurezza. A influire sul colpo d’occhio desolante ci sono diversi fattori: il divieto di utilizzo del settore ospiti (solo 112 israeliani presenti su richiesta della loro federazione) e la necessità di lasciare libere alcune file, in particolare quelle più vicine al campo, per motivi di sicurezza. Tutto questo contribuisce a un’immagine televisiva insolita, lontano dall’entusiasmo tipico delle partite della Nazionale.

Massima allerta in città

Nonostante una giornata storica per il Medio Oriente, l’allerta in città rimane massima. L’attenzione è concentrata sul corteo pro-Palestina, che sfilerà nel centro cittadino nel pomeriggio, con la previsione di circa 10.000 manifestanti. Le autorità locali, guidate dal prefetto Domenico Lione, temono potenziali infiltrazioni di frange violente con l’obiettivo di creare disordini.

La zona rossa

Per garantire la sicurezza, la zona attorno allo stadio sarà trasformata in una “zona rossa” e completamente blindata. Saranno impiegati droni ed elicotteri, unità cinofile e artificieri all’interno dell’impianto. Un anello di protezione con barriere di cemento delimiterà l’area, con controlli rigorosi ai varchi. Le strade limitrofe allo stadio subiranno limitazioni alla circolazione.

Un imponente schieramento di forze dell’ordine, tra polizia, carabinieri, reparti speciali, Esercito e vigili del fuoco, sarà dispiegato. Resta il grande interrogativo sulla presenza di agenti del Mossad, ufficialmente smentita ma ritenuta molto probabile. L’obiettivo primario è garantire la libertà di manifestare in totale sicurezza, in un contesto già delicato.
Infine, la FIGC ha stanziato fondi specifici, non legati all’incasso della partita, per supportare la UEFA Foundation for Children, che si occupa di attività umanitarie a Gaza, un gesto che evidenzia la sensibilità della Federazione verso le tensioni internazionali.

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