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A Roma imbrattata lapide di Ciro Esposito

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Oltraggio al ricordo del ragazzo napoletano morto negli scontri del 3 maggio 2014

La violenza continua a correre sul filo Roma – Napoli. Imbrattata la lapide di Ciro Esposito, il ragazzo napoletano morto dopo 53 giorni di agonia dopo esser stato colpito da una pallottola prima della finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli del 3 maggio 2014 allo Stadio Olimpico di Roma sparata da Daniele De Santis, giudicato colpevole dell’omicidio di Ciro Esposito e condannato a 26 anni di carcere.

VIOLENZA – Come riportato dall’edizione odierna di Tuttosport, l’appello di qualche giorno fa della madre di Ciro Esposito, Antonella Leardi, circa uno stop alle violenza in memoria di quanto accaduto al figlio, è caduto nel vuoto. La lapide eretta a Tor di Quinto in memoria di Esposito, a due mesi dall’affissione, è stata imbrattata con la vernice rossa, come ha documentato l’“Associazione Ciro vive” attraverso Facebook. Altri episodi di violenza: ieri a Napoli, un giovane tifoso della Roma è stato ferito con una lametta da un ultrà della formazione partenopea: il 19enne, colpito per via di un tatuaggio sul braccio, è stato dichiarato guaribile in 15 giorni. 

 

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