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Sampdoria, Stankovic: «I ragazzi si sono sacrificati tanto, hanno dato il massimo»

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Le parole di Dejan Stankovic, tecnico della Sampdoria, dopo la pesante sconfitta dei blucerchiati contro il Milan

Dejan Stankovic ha parlato ai microfoni di Sky Sport dopo la sconfitta della Sampdoria contro il Milan. Di seguito le sue parole.

ABBRACCIO CON I GIOCATORI A FINE PARTITA – «Siamo tutti insieme in questa storia. Tutti sanno cosa stiamo vivendo e cosa stiamo passando. Siamo insieme, non io e loro, siamo noi. Non vedo perché non abbracciarli. Abbiamo giocato contro una squadra molto forte. Mi dispiace per il gol preso dopo l’1-1, ma loro potevano segnare in un’altra occasione. Il Milan è forte, fisicamente e tecnicamente, è allenato bene».

QUAGLIARELLA – «Ha dimostrato una dedizione al lavoro, una professionalità, è un ragazzo serio. Abbiamo giocato contro, ci siamo incrociati tante volte, dal suo essere attaccante devono imparare tanti. È sempre stato disponibile, gli ho fatto i miei complimenti e sono strafelice per lui».

UTILIZZO DEI GIOVANI IN ITALIA – «Ho visto i progressi ma dobbiamo essere anche realisti. Se tu vuoi vincere e combattere su tre fronti far crescere un giovane, se non è un fuoriclasse, è difficile perché gli devi dare tempo di sbagliare. Non so se le grandi squadra si possono permettere questi sbagli. Io ho utilizzato i giovani ma c’è troppo gap tra Primavera e prima squadra, devi avere pazienza, un progetto importante perché ci sono i ragazzi in Italia che valgono e faranno la loro strada».

DOVE TROVA LE MOTIVAZIONI – «Trovi dentro di te, cominciando da te stesso per motivare prima te stesso e poi ti presenti davanti alla squadra a spiegare. Giorno dopo giorno trovi le forze, le energie. I ragazzi si sono sacrificati tanto, non posso arrabbiarmi con loro. Sono onesti, professionisti, hanno dato il massimo. Sono domande che dobbiamo fare a qualcun altro e chiedere spiegazioni».

FUTURO – «Ci penso. Se tornassi indietro accetterei di nuovo. Alla Stella Rossa perdevo ogni tanto, qui ho vinto ogni tanto. È come la vita, un bilancia che ti fa imparare a gestire tante cose. Non ho 20 anni di carriera, ne ho 4/5. Non sono spaventato per il futuro, ci penso e non ci penso. Posso accettare qualsiasi sfida perché non ho paura dell’insuccesso. Quando non vinci impari, cambi la roba e impari. Restare in Serie B? Se mi siedo al tavolo con qualcuno significa che la Sampdoria continua a combattere in campo, che tutti i problemi sono risolti. Che sia Stankovic o un altro io sono stra contento».

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