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Serie A, la crisi del Made in Italy: in porta si parla straniero

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Porte girevoli in Serie A. Le big del nostro calcio puntano sempre più sui portieri stranieri e non sugli italiani: l’approfondimento

Il calcio italiano segue i flussi del mondo e va sempre più verso la globalizzazione. Anche in Serie A infatti, le grandi squadre, scelgono straniero. Al momento, delle 6 big del nostro calcio (Juventus, Milan, Inter, Napoli, Roma e Lazio) solo due, Juve e Milan, hanno un portiere titolare italiano. Gigi Buffon però potrebbe appendere i guantoni al chiodo tra qualche mese e potrebbe lasciare la sua eredità al ‘prescelto’: Wojciech Szczesny. Il portiere polacco, acquistato in estate, è l’erede designato di Buffon alla Juventus e così anche la porta bianconera tornerà a parlare straniero a 20 anni dall’ultima volta (van der Sar).

Il Milan ha Gigio Donnarumma, uno dei portieri più promettenti dell’intero panorama calcistico, ma il classe ’99 potrebbe cambiare maglia. I rossoneri hanno dei problemi economici e Gigio potrebbe essere il sacrificato. Il Milan si è mosso in anticipo e ha già ingaggiato Pepe Reina che arriverà a parametro zero dal Napoli. Gli azzurri seguono Perin e Meret, due giovani italiani, ma hanno in pugno il tedesco Leno. L’Inter ha puntato da anni sullo sloveno Samir Handanovic mentre le due romane hanno in rosa un brasiliano (Alisson) e un albanese (Strakosha). Il Made in Italy non va più di moda. Ai giovani portieri italiani l’obbligo di far cambiare idea alle big della Serie A.

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