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STATS – Ajax: Tadic o Bergwijn? La spartizione dei compiti

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Il genio di Dusan Tadic o la potenza di Steven Bergwijn? La produzione seriale e fantasiosa del serbo o i gol dell’olandese?

Il genio di Dusan Tadic o la potenza di Steven Bergwijn? La produzione seriale e fantasiosa del serbo o i gol dell’olandese? Infine, l’esperienza di un 34enne che sa cosa significa giocare ad alti livelli o il senso dell’urgenza dell’attaccante che a 25 anni ha già fallito al Tottenham e sa che non sono più ammessi passaggi a vuoto se si vuole imprimere un’accelerazione alla propria carriera?

La risposta è molto semplice: c’è bisogno di entrambi ed Heitinga, che ha rilevato da Schreuder la responsabilità di dirigere i due talenti, deve appoggiarsi proprio a loro se vuole ancora sperare che il suo Ajax tenti la rimonta sul Feyenoord. Dopo aver perso lo scontro diretto con i rivali non c’è più tempo da perdere. E gli assist di Tadic – 18 in stagione – coniugati con le reti di Bergwijn – 13 complessive, 9 delle quali in Eredivisie – possono dare concretezza alle speranze di rendere la stagione soddisfacente. Per capire meglio le loro caratteristiche, mettiamoli a confronto con il Foot Radar.

FASE DI POSSESSO – Ci sono dati abbastanza equivalenti. Bergwijn eccelle soprattutto nella pulizia del passaggio, il compagno tenta maggiormente la giocata risolutiva, sia con le verticalizzazioni che attraverso i lanci. Uno partecipa anche all’elaborazione della manovra, l’altro si dedica a impreziosirla con la rifinitura.
FASE DIFENSIVA – Bergwijn si dà un grande daffare. Tadic commette un po’ di falli e poco altro, concedendosi il privilegio della minor fatica per età e status, è pur sempre il fantasista e il creativo della squadra, non deve lavorare più di tanto.
FASE OFFENSIVA – Osservate la tabella. La divisione dei compiti è netta. Tadic crea, Bergwijn guarda la porta. Non ci sono margini d’ambiguità.
FASE AEREA – In questa voce, Tadic si impegna nel lavoro più sporco, anche sui calci d’angolo degli avversari. Bergwijn si comporta da attaccante e si fa valere nelle conclusioni indirizzate verso la porta. Peraltro senza troppa efficacia: l’ultima e unica sua rete di testa su azione manovrate risale alla seconda giornata con il Groningen, quando ad ispirarla c’era ancora Antony, prima che passasse al Manchester United.

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