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STATS – Il nuovo Ajax è giovanissimo: inizio col botto, ma non mancano i problemi

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I numeri sono tutti dalla parte del nuovo Ajax di Maurice Steijn, che ieri si è presentato davanti al proprio pubblico vincendo 4-1

I numeri sono tutti dalla parte del nuovo Ajax di Maurice Steijn, che ieri si è presentato davanti al proprio pubblico vincendo 4-1 sulla neopromossa Heracles. Snocciolandoli non si può che pensare a un dominio: 70% di possesso palla, 31 tiri, dei quali 13 verso la porta e una coerenza tra primo e secondo tempo, in una gara dalle proporzioni esagerate, come il maxi-recupero del primo tempo di ben 11 minuti, con l’infortunio al portiere Rulli uscito in barella, l’ex Villarreal potrebbe averne per un po’. Ma quando si hanno certe statistiche così macroscopiche bisogna interrogarsi sui perché. Il poker non spiega tutto, è maturato con 3 gol negli ultimi 15 minuti. Ed è questo equilibrio durato a lungo che spiega lo stato di necessità, che ha imposto ai biancorossi di fare una gara sostanziosa, forzata nel cercare a tutti i costi di trovare una via della rete che sembrava non semplice da percorrere. Proprio le 4 reti vanno analizzate per capire come si sta costruendo la nuova identità.

Il primo acuto è stata l’immediata risposta al vantaggio di Engels: una folgorante invenzione di Medic, che da 35 metri ha trovato l’incrocio caricando un destro fantastico. Inevitabile pensare a quanti difensori centrali dalle nostre parti abbiano questo coraggio. Il 2-1 a un quarto d’ora dal termine è nato da un suggerimento di Tahirovic: l’ex Roma è cresciuto dopo un inizio timido e ha servito a Kudus un pallone che il ghanese con grande calma ha stoppato e messo alle spalle del portiere. Poi è salito in cattedra Bergwijn: esordio da capitano, ha inaugurato l’era post-Tadic (dici niente…) con una meraviglia su azione personale ed esecuzione dal dischetto.

L’Ajax, che nell’ultimo mese di mercato ha perso un terzo del valore di mercato della sua rosa in virtù di alcune cessioni eccellenti, si è presentato fedele alla sua natura, con un undici di partenza nel quale più della metà sono under 23: Kudus (se va da De Zerbi, come si dice, è una grave perdita); Taylor (non ispirato come sempre); Brobbey (ha litigato col pallone, mangiandosi un gol facilissimo); Salah-Eddine (spinge tanto sulla fascia, ma ha pasticciato con superficialità nella rete dell’Heracles); Tahirovic (gioca davanti alla difesa, con una certa eleganza). Steijn non aveva la faccia serenissima, del resto ha fatto sapere che considera l’organico privo di un buon numero di pedine.

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