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Sticchi Damiani: «Decreto ok. Ci deve essere una regola uguale per tutti»

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Il presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani, ha parlato sulle pagine della Gazzetta dello Sport per commentare il decreto

Il presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani, ha parlato sulle pagine della Gazzetta dello Sport commentando il decreto emesso dal Governo ieri sera.

COLLABORAZIONE – «In un momento di emergenza come questo l’atteggiamento delle società deve essere improntato a uno spirito collaborativo. La salute pubblica viene prima di tutto. Considerata la situazione credo che il male minore sia stato proprio quello di far slittare di una settimana le gare di campionato, sia pure a porte chiuse. Un rinvio al 13 maggio, come era stato ipotizzato in un primo momento, avrebbe falsato la regolarità del campionato».

PORTE CHIUSE – «Su questo aspetto dobbiamo solo adeguarci. Questa è una decisione presa dal governo e dunque noi come club non avremmo comunque avuto voce in capitolo. Sulle date delle partite potevamo dire la nostra in Lega e lo abbiamo fatto. Sotto questo aspetto abbiamo avuto soddisfazione perché noi volevamo assolutamente che non si arrivasse al 13 maggio per recuperare le partite da giocare e questo rischio è stato scongiurato»

REGOLE UGUALI – «Giocare a porte chiuse rappresenta un danno economico devastante per tutti i club, perché nel budget di una società di calcio c’è sempre la voce incassi che in questo caso viene a mancare. Ci troviamo però di fronte a una situazione straordinaria e la salute di tutti viene prima dell’aspetto economico. Dunque è fondamentale che in questo momento ciascuno faccia un passo indietro. L’importante è che ci sia una regola uguale per tutti».

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