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Tavecchio: «Dovevo confermare Conte. Balo? Ventura disse che c’erano i veti della squadra»

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Carlo Tavecchio, ex presidente della FIGC, ha parlato del suo addio, della gestione Ventura, della Svezia, di Balotelli e di Conte

A tutto Carlo Tavecchio. L’ormai ex numero uno del calcio italiano torna a parlare della sua avventura alla guida del nostro calcio. Il rimpianto maggiore di Carlo è la mancata conferma di Antonio Conte alla guida della Nazionale italiana, una mancata conferma che ha poi portato alla firma di Giampiero Ventura: «Il mio rimpianto maggiore è la mancata conferma di Antonio Conte – dice a La Gazzetta dello Sport – Avrei potuto dargli i 2,5 milioni di euro in più che mi aveva chiesto e ora saremmo in Russia ma non erano soldi miei, erano soldi degli italiani. Antonio guadagnava 4 milioni, ne voleva 6,5. Avrei potuto recuperare quei soldi con 3 amichevoli».

Tanti rimpianti per l’Italia pallonara. Anche la mancata convocazione di Mario Balotelli e la panchina di Insigne contro la Svezia: «Dissi a Ventura di parlare con Balotelli ma lui mi disse che non era possibile perché c’erano i veti della squadra. Mario era il mio preferito e sono stato criticato per averlo ammesso. Alla vigilia della Svezia dissi ‘sono venuti in 30mila da Napoli’, mica potevo dire a Ventura di mettere Insigne? Però provai a farlo capire. Perché Gabbiadini era rimasto a lungo fermo? Ero così nervoso che strigliai anche Oriali».

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