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Brasile, Felipe Anderson ancora fuori dai convocati

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Nonostante le buone prestazioni con la maglia della Lazio il funambolico esterno biancoceleste resta ancora una volta fuori dalla lista del ct verdeoro Tite per le gare contro Argentina e Perù

Sembra non esserci pace per Felipe Anderson: il classe 1993 di proprietà della Lazio, prelevato dal Santos nell’estate del 2013, è attualmente alla sua quarta stagione con l’aquila sul petto. Da quando è in Italia però, pur avendo mostrato a più riprese di possedere numeri e giocate da autentico fenomeno, Pipe ha fatto fatica ad imporsi, dimostrando di avere nella continuità il suo difetto più grande. L’intermittenza nelle prestazioni è stato fino ad ora il suo più grosso limite, ma in questo campionato, dopo un paio di passaggi a vuoto, Anderson sembra finalmente maturato: dopo 11 giornate il brasiliano comanda la classifica degli assist (in coabitazione con l’egiziano Salah) con 4 passaggi vincenti, e ha segnato anche uno splendido goal contro il Cagliari.

PER TITE NON BASTA – Inutile nascondere che per Anderson, legatissimo al Brasile, l’aspirazione principale, oltre a far bene con la Lazio, sia quella di indossare la maglia della Seleçao. Il ragazzo di Brasilia è stato un punto fermo della selezione olimpica con cui si è laureato campione proprio davanti al pubblico di casa ai giochi di Rio. Adesso l’obiettivo di Anderson è imporsi in nazionale maggiore, tuttavia, i tempi per quest’ultimo obiettivo non sembrano ancora maturi. Il commissario tecnico del Brasile, Tite, infatti, non lo ha inserito neanche nella lista dei pre-convocati per le gare di qualificazione ai mondiali del 2018 in Russia contro Argentina e Perù. Le buone prestazioni con la maglia della Lazio per ora non bastano, ma Pipe può consolarsi: il ct verdeoro ha escluso anche l’interista Gabigol, sponsorizzatissimo in patria, sollevando così molte critiche. «Molte volte – ha dichiarato Tite per difendersi – sento di aver commesso un’ingiustizia, ma allo stesso tempo di aver operato correttamente. Spesso mi tocca scegliere un giocatore fra due che stanno bene. Questa concorrenza riguarda al momento i nostri giocatori d’attacco. Così è stato con Douglas Costa e Taison, e con Fernandinho e Rafael».

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