Moggi: «Così sceglievo allenatori vincenti» - Calcio News 24
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Moggi: «Così sceglievo allenatori vincenti»

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L’ex dirigente di Napoli e Juventus Luciano Moggi in un’intervista confida le regole che seguiva quando doveva scegliere l’allenatore giusto per le sue squadre

Luciano Moggi è stato un dirigente che ha contribuito a scrivere pagine importanti della recente storia del calcio italiano. Al Napoli e alla Juventus è stato importante per il raggiungimento di trofei storici, scegliendo allenatori in grado di soddisfare le aspettative societarie. In un’intervista a Libero ha confidato i suoi segreti per la scelta di tecnici bravi e vincenti partendo dalle esigenze del gruppo e della società che intende ingaggiarlo.
L’INTERVISTA – «Esonerare un allenatore è semplice, trovarne il sostituto a campionato in corso è molto più difficile. Come si sceglie un tecnico vincente? A Napoli portai Bigon, alla Juventus scelsi Lippi, Ancelotti e Capello. Ho sempre pensato che la società deve aiutare l’allenatore a raggiungere determinati obiettivi, così feci con Bigon. Non era semplice da gestire, ma era importante restargli vicino.Il contratto non gli sarebbe stato rinnovato se non avesse vinto lo scudetto e questa situazione non gli piaceva. L’ho dovuto pungolare spesso su questo punto, ma vincemmo. Lippi lo scelsi proprio dopo averlo visto a Napoli. Una delle mie intuizioni migliori che portò diversi trofei alla Juventus. Carlo Ancelotti era molto diverso da Marcello. Aveva un gran carisma, virtù che gli permise di ottenere due secondi posti consecutivi solo perché il primo anno ci fu la gara sotto la pioggia di Perugia. L’ho difeso dalla curva perché criticò la Juventus quando allenava il Parma. Dopo aver lasciato la Juve stava per firmare col Besiktas. Mi telefonò Berlusconi chiedendo se fosse adatto al Milan. Gli dissi di chiamarlo subito e prenderlo. Capello invece fu più difficile da convincere. Tosatti mi disse di un problema tra Fabio e la Roma. C’era la possibilità di prenderlo, così mi precipitai nella Capitale e raggiunsi l’accordo. Quando lo dissi ad Umberto Agnelli mi rispose: «Sei tu il comandante». Per scegliere un allenatore conta prima di tutto il suo carisma e poi le caratteristiche del gruppo a disposizione devono essere adatte al prescelto».