2015

Romario: «Brasile, Dunga non comanda»

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L’ex leggenda verdeoro contro la FIFA, Sepp Blatter e Michel Platini

Già quando giocava a calcio non le mandava a dire a nessuno, ma col pallone era un mago: Romario, ex attaccante del Brasile per la penultima volta campione del mondo nel 1994 nel corso di una intervista oggi ha dimostrato di non aver perso lo smalto di un tempo, almeno con le parole. L’ex calciatore ha cambiato vita e, da qualche anno a questa parte, si è dedicato con tutto sè stesso alla politica del suo paese. Per questo motivo non le manda a dire a Sepp Blatter, presidente della FIFA e nemmeno a Michel Platini, presidente della UEFA e probabile successore proprio dello svizzero. Ma Romario non le manda a dire nemmeno all’amico ed compagno di nazionale Carlos Dunga, attuale commissario tecnico del Brasile.

BRASILE: ROMARIO CONTRO DUNGA, PLATINI E BLATTER – «Dunga è un amico ma è compromesso. Non convoca più i migliori, ci sono troppi interessi dietro. I convocati appartengono ai procuratori che si vogliono arricchire tramite le chiamate, credo che non faccia neanche più le convocazioni che vorrebbe – le parole di Romario a La Gazzetta dello Sport oggi – . Blatter? La FIFA è corrotta, al suo interno esiste un vero e proprio cartello. Spero che venga arrestato, prego ogni giorno perché ciò avvenga. Platini? E’ della scuola di Blatter». Romario ammette poi di essere stato vicino al Napoli, nel 1988, ma di simpatizzare per la Juventus. Della finale dei Mondiali contro l’Italia nel 1994 ricorda soprattutto le botte di Franco Baresi e Paolo Maldini: la coppia di centrali più forti al mondo. 

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