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Chiellini: «La Juve non è favorita ma può vincere lo scudetto»

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Giorgio Chiellini, difensore dei Los Angeles FC, ha parlato a Tuttosport di Mancini, la Serie A e l’Arabia Saudita

Dagli Usa Giorgio Chiellini osserva la realtà del calcio mentre è ancora in campo a sudare come giocatore. Di spunti ce ne sono molti per offrire una visione delle cose mai banale, com’è nel suo stile. Su Juve, Nazionale e molto altro, ecco i pareri del Chiello raccolti da Tuttosport.

DIMISSIONI DI MANCINI – «Sono stato sorpreso, non me l’aspettavo, ci saranno delle ragioni e il tempo dirà quali saranno quelle che hanno influito di più. Ritengo Mancini una persona abbastanza intelligente per avere ponderato per bene il tutto. Io poi sono dall’altra parte del mondo per cui so meno di voi, di chi vive in Italia. A caldo non è facile rimettere a posto tutti i pezzi del puzzle e quindi farsi una idea generale. Non mi stupirei se andasse in Arabia; stanno facendo di tutto in quel calcio. Io per l’Arabia? No, sono troppo vecchio».

LOTTA PER LO SCUDETTO – «La Juve deve puntare come ogni anno a vincere lo scudetto. Non dipenderà solo da loro ovviamente, nel passato partiva nettamente favorita mentre questa volta non sarà così. Non è la favorita anche se può vincerlo. Negli ultimi due anni lo scudetto non è andato alla favorita e questo può essere di buon auspicio. Vedremo anche il cammino delle altre, in primis il Napoli che ha perso l’allenatore e Kim ma ha mantenuto l’ossatura della squadra. L’Inter sta cambiando e con Lukaku e Dzeko sarebbe stato diverso il peso nerazzurro ma chi arriva in finale è valido: queste due squadre sono un po’ più avanti rispetto agli altri. In estate si gioca e in prima fila vedo Napoli e Inter, dietro Milan e Juve. Sono curioso poi di vedere l’Atalanta che sta facendo un mercato interessante. Roma e Lazio non credo abbiano la forza per puntare allo scudetto e contemporaneamente fare le coppe a un certo livello. Vlahovic o Lukaku? Io partirei da una riflessione, ovvero che questo tipo di discorso esiste perché la Juventus ha necessità economiche. Se non ci fossero queste necessità non se ne sarebbe manco parlato, ora il club è nella condizioni di dover ascoltare qualsiasi richiesta importante per prenderla in considerazione. Sono contento che Dusan stia meglio, sono convinto che il percorso della Juve dipenda da lui e da Federico: se avranno continuità fisica potranno fare la differenza, ovvero tra un 3° o 4° posto oppure vincere lo scudetto».

ARABIA SAUDITA – «Al calcio italiano non credo che possa far paura, c’è già la Premier che può far paura. Hanno un progetto importante, non è un fuoco di paglia che durerà sei mesi o un anno. Almeno sino al 2030 durerà. Sono entrati molto forti, in maniera energica, cambiando gli equilibri del calcio mondiale. Non finirà presto. Sono curioso di capire dove porterà questo progetto al netto della valorizzazione dell’Arabia Saudita. Le cifre sono fuori mercato per tutti, anche per il calcio inglese. I diritti tv cominciano a viaggiare in tutto il mondo. La vedo una cosa seria, non passeggera»

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