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Corvino: «A firenze 60 punti, ma dicevano che non ero all’altezza»

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Le parole di Pantaleo Corvino: «siamo andati in Serie A, vendendo giocatori che oggi sono in C mentre noi siamo in A»

Durante la presentazione in conferenza stampa di Federico Di Francesco, il responsabile dell’area tecnica del Lecce, Pantaleo Corvino, si sfoga con i giornalisti sulle critiche ricevute. Di seguito le sue parole.

CRITICHE – «Quando sono arrivato sono stato accusato perché vendevo Petriccione e perché arrivavano sconosciuti. Lo scorso anno abbiamo ricominciato e sono tornate le polemiche per le cessioni di Vigorito, Meccariello. Si diceva che rimanevano i così definiti raccomandati Gabriel, Lucioni e Coda e si diceva “con questi giocatori dove andiamo?”. Siamo andati in Serie A, vendendo giocatori che oggi sono in C mentre noi siamo in Serie A, dove vogliamo dimostrare che possiamo starci con dei 2000 come Gallo e Gendrey che possono dimostrare, su chi non lo abbiamo fatto è perché la sua storia dice che nella massima Serie A ha avuto difficoltà».

FIORENTINA – «A Firenze ho fatti subito 60 punti, e a quel tempo sembravano pochi mentre ora sono tantissimi. Quando al secondo anno a dicembre eravamo a solo 4 punti dalla zona Champions, in attacco c’erano Simeone, Muriel, Vlahovic, Chiesa. Ma sui social si criticava il fatto che ci fosse Thereau. Dicevano che non ero all’altezza del ruolo. Noi non paghiamo nessuno per avere il consenso dei social. Voglio solo far capire qual è il legame calcio-social e che ormai è così dappertutto».

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