Fiorentina News
Massimo Orlando sulla Fiorentina: «Situazione assai preoccupante quella della squadra viola. Ecco perché»
Massimo Orlando, ex giocatore della Fiorentina, ha voluto rilasciare qualche dichiarazione sulla squadra viola
Massimo Orlando, ex calciatore e oggi commentatore, analizza con grande preoccupazione la crisi profonda della Fiorentina. Dopo l’ultima sconfitta contro il Sassuolo, Orlando non usa mezzi termini per descrivere una situazione che definisce “spaventosa”, evidenziando problemi caratteriali, uno spogliatoio allo sbando e l’assenza di reazioni. Per l’ex viola, il rischio retrocessione è concreto e serve un intervento drastico della società. Ecco le sue parole a La Gazzetta dello Sport.
UN PEGGIORAMENTO ALLARMANTE «Con il Sassuolo ho visto un ulteriore peggioramento, anche rispetto a quanto fatto con Pioli. È mancata completamente una reazione sul piano caratteriale e della grinta e mi aspettavo pure un cambio tattico, ma il problema ora non è certo l’assetto. Io avrei fatto un bel ritiro di una settimana per lavorare singolarmente sulla testa di ognuno. Parlarci. Prendere decisioni, anche drastiche, e a chi non sta bene la situazione, se ne vada a gennaio. Non vedo altre soluzioni».
SPOGLIATOIO ALLO SBANDO «La Fiorentina non è una squadra, ma pare un insieme di giocatori che fra l’altro si mandano a quel paese. Sono spaventato da questa situazione, che va oltre la tattica, perché mi sembra uno spogliatoio alla sbando e non mi è piaciuto neanche Luca Ranieri che al momento della sostituzione non ha dato la mano a Vanoli. Io gli leverei immediatamente pure la fascia. E intervenga la società con lui e altri perché serve il pugno duro e multe, sennò ognuno fa quello che vuole. Brutto anche l’episodio sul rigore fra Mandragora e Kean. Moise è fortissimo, è l’attaccante della Nazionale e non può fare quelle sceneggiate. Ma ora è tutto incomprensibile, compresi gli errori di De Gea, e se vengono a mancare perfino le certezze è la fine».
A COSA AGGRAPPARSI «Difficile da dire. Ho veramente paura per la retrocessione perché ora possono perdere da chiunque, anche da una formazione di Serie D. Prendono sempre gol da palla inattiva e fanno gli identici errori. Non c’è un’idea di gioco, non ci sono due passaggi di fila. Dieci minuti con il Sassuolo a verticalizzare, il vantaggio su rigore e poi sono spariti. Se il club avesse coraggio, potrebbe anche mettere dentro i giovani, che danno un’identità, e tenere fuori i leader».
QUI: TUTTE LE ULTIME NOTIZIE DI SERIE A
