2015

Incomprensibilmente Shaqiri

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Inter, che combini con Shaqiri? Preso neanche sei mesi fa e già scaricato da Mancini: l’analisi

Xherdan Shaqiri si trasferisce dal Bayern Monaco all’Inter lo scorso 9 gennaio, neanche sei mesi fa, con la formula del prestito e riscatto obbligatorio: cifra complessiva pari a 16 milioni di euro, investimento dunque pesante per il jolly offensivo svizzero di chiare e mai rinnegate origini kosovare. Meno di 180 giorni ed ecco l’accordo tra Inter e Stoke City con cui di fatto il club nerazzurro opta per la clamorosa cessione di Shaqiri.

L’APPRODO IN ITALIA – Decisiva fu l’insistenza di Roberto Mancini. L’allenatore dell’Inter prese le redini della trattativa e tempestò di telefonate lo svizzero, che nel giorno della presentazione ufficiale da nuovo calciatore dell’Inter commentò così le ragioni alla base del suo trasferimento: “Sono arrivato all’Inter per Mancini, ho avuto contatti con la Juventus ma le sue parole mi hanno convinto. Ho fame di vittorie, mi affermerò anche qui”. Il resto lo fece l’entusiasmo delirante con cui lo stesso Shaqiri fu accolto dalla platea nerazzurra: impossibile dimenticare il bagno di folla all’aeroporto di Malpensa, lo scenario inequivocabile quello di aver abbracciato il prossimo talento su cui erigere le fortune della squadra. La pedina in grado di riaccendere gli entusiasmi di un ambiente depresso dal quadriennio post Triplete e di inscenare sul campo quel quid di talento mancato nel recente passato.

I FATTI – In tutt’altra direzione. Tre gol – uno per competizione divisi tra Serie A, Europa League e Coppa Italia – ma più di questo dato a lasciare interdetti è stato quello dell’impiego: 15 presenze in campionato ma praticamente tutte spezzettate, 747 infatti i minuti complessivi per una media di 49.8 a gara. Un comprimario, via via messo all’angolo dal tecnico jesino in luogo di variazioni di modulo, scarsa fiducia nelle sue prestazioni ed infine spodestato nel ruolo di trequartista dal Profeta Hernanes. Mai utilizzato da seconda punta nonostante il rendimento tutt’altro che irresistibile dell’inamovibile Rodrigo Palacio. Un disastro? Niente affatto, attenendoci alle parole di Mancini che allora sembravano sacrosante, tanto giuste da lasciare intravedere una vera e propria visione: “Qui in Italia siamo abituati a chiedere tutto e subito ad un calciatore, ma chi si trasferisce dall’estero in una nuova realtà può soffrire di periodi d’ambientamento. L’anno prossimo vedrete il vero Shaqiri”. Inappuntabile.

I RISVOLTI DELL’ATTUALITA’ – Posizione assolutamente inattaccabile fino ai clamorosi sviluppi delle ultime ore: Xherdan Shaqiri di fatto ceduto allo Stoke City per circa 17 milioni di euro, operazione legata alla volontà del calciatore. L’Inter però, a prescindere da come vada a finire, lo avrebbe ceduto e questo aspetto non può che aprire la porta a determinati ragionamenti. La premessa: il nuovo calciomercato globale impone una certa flessibilità e dunque al limite ci può anche stare di fare cassa con un calciatore appena acquistato se intanto le necessità dell’organico sono variate. Il punto è: questa Inter ha un piano? Ha una visione? Shaqiri con i suoi milioni dovrebbe fare posto all’arrivo di Ivan Perisic: nulla togliere al croato, esterno offensivo di alto livello, ma lo svizzero è così inferiore da non meritare quella promessa di appena sei mesi fa? E Perisic non dovrebbe a sua volta ambientarsi? Insomma cara Inter, caro Mancini, quanto era davvero voluto questo Shaqiri? L’Inter sta lavorando giorno e notte per ristrutturare una squadra che per ammissione dell’allenatore dovrà lottare per lo scudetto nell’anno che verrà. Lo svizzero però l’aveva immaginata diversamente.

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