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L’urlo di Bonucci

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Ennesima conferma dalle trame del destino: Juventus-Milan, la notte di Leonardo Bonucci

L’analisi della trentesima giornata di campionato l’avete metabolizzata un po’ tutti: l’inatteso e poco fortunato stop del Napoli sul campo del Sassuolo spalanca le porte ad una Juventus che, alleggerita dal mancato pressing psicologico derivante da un successo partenopeo, ha avuto la meglio su un Milan oltremodo combattivo. La rete di Dybala e la pronta risposta di Bonucci, poi tanto Milan: la traversa clamorosa di Calhanoglu ed altre occasioni sventate, fino alla rete del subentrato – e tutt’altro che atteso alla vigilia – Cuadrado che ha indirizzato la contesa sul definitivo 3-1. Ora la Juventus vanta quattro lunghezze di distanza sul Napoli, cinque considerando l’attuale vantaggio nello scontro diretto: senza giri di parole, gli uomini di Sarri sono chiamati ad un miracolo sportivo. Le cui percentuali di riuscita passeranno inevitabilmente dallo scontro diretto dello Stadium: soltanto una vittoria potrà in tal senso lasciare aperte le porte della speranza.

La storia nella storia: Leonardo Bonucci

Questo il quadro generale che nessuno potrà contestare: la traversa di Milik sull’1-1, quella di Calhanoglu anche. Attimi che possono cambiare la storia e girarla nell’altro verso: no, si resta così. Con la Juventus ancora avanti come negli ultimi sei anni, la cui corsa non è stata arrestata neanche dal Milan di Bonucci. Eppure le premesse si erano sostanziate tutte: proprio il gol del pareggio dell’ex leader storico della retroguardia bianconera aveva spostato l’inerzia della gara sui binari rossoneri, alla luce di un Milan ben messo in campo e combattivo su ogni pallone, pronto a rispondere azione su azione ai bianconeri. Minuto 28: corner di un ispiratissimo Calhanoglu, dopo che un disastroso André Silva aveva mancato il taglio sul perfetto assist di Calabria ed indotto la difesa avversaria a spedire la palla in calcio d’angolo, Leonardo Bonucci stacca in modo perentorio sui compagni di una vita – Giorgio Chiellini ed Andrea Barzagli – e fulmina l’altro amico di battaglia Buffon con un colpo di testa imparabile.

Bonucci tra fischi ed esultanza

Prima di procedere alla descrizione di quanto accade nei secondi seguenti, è necessario ricondurci agli albori della gara: il tifo bianconero non perdona l’addio estivo all’ex idolo, direzione Milan. Uno striscione recita: l’unico Leonardo che sposta gli equilibri era Da Vinci. Risposta simpatica alle dichiarazioni con cui il calciatore aveva sposato il progetto rossonero. Calcio d’inizio: la curva della Juventus fischia sonoramente Bonucci ad ogni tocco di palla. Prima volta da ex (aveva saltato la gara d’andata per squalifica, altro gioco del destino), scelta legittima: non si tratta di non concedere riconoscenza, ma di manifestare uno stato d’animo. Che può e deve essere espresso: perché fingere? Se la cessione sponda Milan – per qualsiasi ragione sia arrivata – non è stata accettata o compresa dal popolo bianconero, questo ha il diritto di esprimerlo. Non ci si deve scandalizzare poi (in tanti sui social lo hanno fatto) se puntualmente arriva il gol e l’esultanza: la solita, quella storica di Leonardo Bonucci, quella di tante vittorie con la maglia della Juventus, quella di una vita, dito che ruota sul volto come a dire eccomi qui, sono ancora io. E questo prescinde dal risultato finale: la notte di Bonucci è fatta di fischi e riscatto, del disegno di un destino che lo aveva visto farsi strada tra Chiellini e Barzagli per fulminare Buffon. Tutti insieme, ora non più, ma banalizzare quel momento e ridurlo alla mera logica del risultato – e quindi ad un gol ininfluente sulle rispettive classifiche – non fa parte del vocabolario di chi vi scrive.

Vince la Juventus

La sintesi la descrive il cinico Allegri: una bella serata, Bonucci segna alla sua ex ma vince la Juventus. E da questo non si scappa. Il tecnico bianconero riconduce il momento alla dimensione, appunto, di un momento e disegna il tracciato della realtà complessiva: la Juventus vince ancora e si impadronisce ulteriormente del primo posto in classifica, in attesa dell’impegno internazionale con il rivale Real Madrid e con gli incubi di Cardiff, il Milan di Bonucci – che aveva lasciato la Juventus nella speranza di cambiare i contorni e gli equilibri della Serie A – perde e resta al palo. Lontano dalla zona Champions League, obiettivo necessario per aderire ad una campagna acquisti super milionaria. Rome wasn’t built in a day, cantavano i Morcheeba: come a dire che per cambiare la storia occorre tempo. E pazienza. Bonucci il sogno di alterare gli equilibri del campionato italiano continuerà a coltivarlo per carattere, personalità e fame di vittorie che lo contraddistinguono, alimentate proprio dai successi ottenuti nella sua carriera con la maglia della Juventus. Al momento vince ancora la Juventus, Bonucci ne prende atto e rimanda i suoi piani di grandezza. Ma, nella reazione affidata ai suoi social, descrive già la strada: battere l’Inter mercoledì per continuare ad inseguire la qualificazione alla prossima Champions League. Invitando l’intero popolo rossonero a crederci. Nessuna recriminazione per quanto accaduto allo Stadium, piedi e mente sul presente. Qualunque esso sia, ricercando il massimo possibile. Si è grandi anche così.

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