2014

Lodi, Toni e De Rossi: i top&flop della 18esima giornata di Serie A

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SERIE A TOP& FLOP KAKA’ DE ROSSI – Con il posticipo tra Lazio e Inter si è chiusa la 18esima giornata di Serie A. Ecco i protagonisti, in positivo e in negativo, del turno appena trascorso.

TOP

LODI – Rudi Garcia ha rimesso la chiesa al centro del villaggio, a De Canio è bastato rimettere Lodi in mezzo al campo per tornare a volare. Sei mesi di sofferenza nella fredda Genova non lo hanno cambiato: gioca con la consueta naturalezza, facendo girare a meraviglia la squadra. Un gol, un assist e un palo colpito: un ritorno con i fiocchi. E quelle lacrime a fine gara sanno tanto di liberazione: il numero 10 etneo è tornato nel suo habitat naturale. E, adesso, Catania ricomincia a sperare: con questo Lodi la salvezza non è più un miraggio.

KAKA’ E CRISTANTE – Il vecchio e il nuovo. Li separano tredici anni, ma in comune hanno classe, personalità e, soprattutto, la capacità di aver salvato il Milan in un momento più che delicato. I due, infatti, sono stati i mattatori di un match, quello contro l’Atalanta, che, ad un certo punto, sembrava destinato a complicarsi. Nello stesso pomeriggio Kakà fa 100 in rossonero, Cristante 1: sarà un segno del destino?

TONI – Che la sua avventura con la maglia del Verona fosse partita bene lo si era capito dalla doppietta segnata alla prima giornata contro il Milan. In pochi, però, si sarebbero aspettati un susseguirsi di prestazioni così importanti: 9 reti realizzate sin qui a coronamento di ottime prestazioni, arricchite da tanta lotta, assist per i compagni e sacrificio per la squadra. Contro l’Udinese realizza due reti pesantissime, che spianano la strada alla truppa di Mandorlini: gli scaligeri, ora, occupano la quinta posizione in graduatoria, un piazzamento che, a fine stagione, regalerebbe la qualificazione all’Europa League. Sarà quasi impossibile vederlo in Brasile a giugno, ma, intanto, Verona si gode un Toni formato Mondiale.

CONTE – La sua Juventus domina in lungo e il largo il campionato di Serie A. Contro un’ottima Roma – almeno per 45 minuti – i bianconeri mettono in scena una delle prestazioni più belle di tutta la stagione, rifilando tre gol ad una difesa – quella giallorossa – che sino a quel momento aveva incassato solamente 7 reti in 17 giornate. Grinta, organizzazione di gioco e (tanta) qualità sono le chiavi con cui Vidal e compagni riescono a scardinare la resistenza della squadra di Rudi Garcia. Il proprietario del mazzo di chiavi è proprio Antonio Conte, assoluto dominatore della scena: nelle ultime 10 giornate i bianconeri hanno ottenuto 10 vittorie, segnando 26 reti e subendone solamente una. Numeri stratosferici.

FLOP

DE ROSSI – Farsi saltare da Chiellini in velocità non è la cosa più piacevole che un giocatore del suo calibro possa augurarsi, ma l’entrata sul ginocchio del difensore bianconero è da censura. In passato ci ha abituato a diversi ‘colpi di testa’: dalla gomitata a McBride nel Mondiale del 2006 al pugno rifilato a Mauri nel derby della scorsa stagione. Errori che, pian piano, il centrocampista giallorosso sta commettendo sempre meno: la carta d’identità, però, dice che gli anni sono 30 e, per fare il definitivo salto di qualità, Capitan Futuro ha bisogno di non sbagliare più.

RANOCCHIA – Imbarazzante, e forse è ancora un complimento. Dopo aver incantato con il Bari di Ventura, il centrale azzurro sembra essere andato sempre più regredendo: contro la Lazio prestazione da dimenticare, apice di una stagione che, sin qui, lo ha visto tra i flop della banda nerazzurra. Marcare Klose non è facile, e questo si sa, ma la facilità con cui si fa anticipare dal bomber tedesco in occasione del vantaggio biancoceleste è da dilettante – allo sbando, però.

PINILLA – Che involuzione! Il bomber cileno sta vivendo uno dei momenti più difficili di tutta la carriera: 2 gol in 14 partite, con l’ultimo segnato addirittua il 19 ottobre, rappresentano un bottino più che magro per l’attaccante rossoblù. Contro il Chievo Verona vorrebbe spaccare la porta ma, in realità, finisce per gettare al vento due punti importantissimi per la classifica. E, da domenica, nei cieli del Veneto c’è un’asteroide in più…

DANILO – Lui e Brkic sono l’immagine della pessima Udinese versione 2013/14. Da leader indiscusso della difesa, il centrale brasiliano è diventato una sciagura: Toni lo salta in diverse occasioni e, nella ripresa, regala in maniera sconsiderata la sfera ad Iturbe, che in contropiede chiude il match. Per ripartire, Guidolin ha bisogno del ritorno del suo muro: ammesso, però, che in questi mesi non si sia sgretolato.

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