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Nainggolan svela alcuni retroscena: «Spalletti? Lo rispettavo moltissimo, come uomo e come allenatore. Su Monchi dico questo»

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Nainggolan svela a sorpresa: «Spalletti? Lo rispettavo moltissimo, come uomo e come allenatore. Su Monchi…»

Radja Nainggolan, ex centrocampista di Roma e Inter, ha raccontato a Radio Romanista uno dei momenti più dolorosi della sua carriera: l’addio ai giallorossi e il trasferimento in nerazzurro. Nel suo racconto emergono accuse pesanti contro l’allora direttore sportivo Ramón Monchi, con cui il rapporto si sarebbe incrinato improvvisamente e senza possibilità di recupero.

RAPPORTO INCRINATO – «All’inizio avevamo un bel rapporto, addirittura mi chiedeva consigli su chi comprare. Poi però, mentre ero in vacanza, mi chiama un agente dalla Turchia dicendomi che c’erano offerte da Galatasaray, Fenerbahce e Besiktas. Io non capivo nulla, neanche il mio procuratore sapeva qualcosa. Quando ho richiamato l’intermediario, lui mi ha detto che era stato Monchi a dargli mandato per vendermi. A quel punto era tutto chiaro».

SCELTA INTER – «Ho telefonato a Monchi e gli ho detto che, se voleva che me ne andassi, mi sarei scelto io la squadra. E infatti andai all’Inter, dove c’era Spalletti. Se avessi saputo che Monchi sarebbe andato via dopo sei mesi, forse sarei rimasto. Ma non potevo prevederlo».

DELUSIONE E BUGIE – «Non posso stare ogni giorno accanto a una persona che non stimo. Si è comportato da bugiardo. E non ero l’unico a non avere un buon rapporto con lui. La squadra era stata costruita da Sabatini, uno dei più grandi che abbia mai conosciuto, e Monchi voleva vendere tutti, soprattutto Dzeko. Non è normale voler mandare via i tuoi giocatori migliori. Oggi non rifarei quella scelta: è stata la peggiore della mia vita».

SPALLETTI – «Lo rispettavo moltissimo, come uomo e come allenatore. Una volta rimase tre notti a Trigoria con me per evitare che mi distraessi. Una persona vera».

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