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New entry ai Mondiali: nasce il consulente in esultanze

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I Mondiali sono colore, esultanze, stili di gioco differenti: la rassegna intercontinentale russa ha come protagonista la nuova figura del consulente in esultanze

Un giorno erano le rockstar gli idoli dei ragazzini, ad oggi lo sono, invece, i calciatori. Chi gioca a calcio, nell’era più social che questo sport abbia mai conosciuto, è ben conscio che ogni gesto, parola, immagine veicolati può diventare virale. Prendete le esultanze ad esempio, dalla dab dance di Paul Pogba alla Dybala mask del numero 10 della Juventus, passando per la statua mimata da Cristiano Ronaldo. La maggior parte di esse sono nate spontaneamente, ma sono poi diventati veri e propri brand. Discorso amplificato quando si parla di Mondiali.

E’ qui che entra in scena la figura del consulente in esultanze, che è nata ai Mondiali del 2014 in Brasile per poi diventare preponderante 4 anni dopo, ovvero in questi giorni, nella Coppa del Mondo in Russia. Se allora erano 185 i consulenti, su 736 calciatori, ora sono aumentati, raggiungendo il 50% del totale. Dalla capra simulata da CR7 nel 3-3 maturato tra il suo Portogallo e la Spagna al cuore di Dries Mertens dopo aver segnato la rete capolavoro nel match di esordio contro Panama, da qui alla fine ne vedremo delle belle. Che si tratti di esultanze spontanee o studiate per questioni di marketing.

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