2015

Occhio a quei tre

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Lo sprint per il trono del gol: sfida tra Toni, Tevez e Icardi

Nessuna sfida scudetto all’ultimo respiro né corse spericolate per la salvezza. Il menù dell’ultimo turno del campionato italiano è alquanto scarno: in bilico ci sono il terzo posto, ultimo disponibile per accedere ai preliminari della prossima edizione della Champions League, e la “griglia di partenza” per l’Europa League. L’edizione 2014/15 della Serie A si chiude, però, con un’avvincente sfida a tre per il titolo di capocannoniere: Luca Toni, Carlos Tevez e Mauro Icardi, a cui dedichiamo la Cover Story della settimana.

L’ETERNO GIOVANE – A guidare la classifica dei marcatori nella massima serie italiana è Luca Toni, che comanda con 21 reti. Il tempo passa, ma a quanto pare non per l’attaccante dell’Hellas Verona, che non sembrava inizialmente in grado di insidiare Tevez, Icardi e Higuain. Poi però ha cominciato a spingere forte sull’acceleratore, siglando da febbraio in poi 15 dei 21 gol messi a segno in campionato, sorpassando contendenti e spazzando via le perplessità. Toni si è conquistato una chance imperdibile: può rivincere la classifica cannonieri dopo esserci riuscito 9 anni fa con la Fiorentina, visto che nessuno è mai riuscito a ripetersi. Uno dei molti record che ha l’occasione di firmare: infatti, può togliere a Dario Hubner il titolo di capocannoniere più anziano del nostro campionato, diventare il primo calciatore ad aver raggiunto questo traguardo due volte con due maglie diverse ed essere il primo calciatore dell’Hellas Verona capocannoniere della Serie A. Toni è fiducioso, del resto ha saputo gestirsi ed è in uno stadio di grazia sia fisico che mentale: nelle ultime sei partite di campionato ha segnato altrettanti gol e nel girone di ritorno ha firmato ben cinque doppiette. Non sarà facile, però, contro la Juventus, a cui ha segnato solo tre gol in carriera, perché la difesa bianconera concede davvero poco agli avversari. L’arma di Toni sarà la serenità: ha l’esperienza e al tempo stesso la leggerezza di chi può contare su un’intera squadra al lavoro per lui.

IL TRASCINATORE – Dall’altra parte della barricata c’è Carlos Tevez, la cui priorità è trionfare con la Juventus. Avendo messo in bacheca un altro scudetto e la Coppa Italia, in attesa di sfidare Lionel Messi nella finale di Champions League, l’Apache può concentrarsi su se stesso e provare a ritagliarsi un successo personale per suggellare una stagione straordinaria, nella quale ha messo a segno 20 reti in campionato, 7 in Champions League e 2 in Supercoppa. Ci proverà contro l’Hellas Verona, a cui ha sempre segnato da quando è in Italia: finora, infatti, ha siglato ai veneti 5 reti in 3 precedenti. L’attaccante argentino deve siglare una doppietta per sorpassare Luca Toni. Se per quest’ultimo il titolo ha una valenza puramente simbolica, per Tevez invece rappresenta un’altra prova per dimostrare al commissario tecnico dell’Argentina, Gerardo Martino, che puntare anche su di lui per la Copa America è una necessità più che un rischio tattico. Avrebbe già potuto chiudere la sfida, se Massimiliano Allegri non lo avesse fatto rifiatare spesso per averlo al top in Europa. A tal proposito, la sfida odierna contro Luca Toni rappresenta un’occasione per riscaldare i motori in vista del big match di Berlino. Anche le condizioni di Tevez sono ottimali: è carico, ha il morale a mille per i successi conseguiti nella sua miglior stagione e grazie al programma di lavoro personalizzato per Berlino ha avuto modo di recuperare brillantezza. Non segna, infatti, in campionato da un mese, cioè dalla sfida contro la Fiorentina, per cui ci sono tutte le condizioni per rimettersi in mostra dopo le “ferie” ed entrare nell’olimpo bianconero, dove lo aspettano Boniperti, Charles, Sivori, Platini, Bettega, Trezeguet e Del Piero.

IL TERZO INCOMODO – La speranza di conquistare la qualificazione alla prossima edizione dell’Europa League è flebile per l’Inter, forse potrebbe avere più chance Mauro Icardi di laurearsi capocannoniere della Serie A. L’attaccante lo saprà con esattezza tra qualche ora, visto che Luca Toni e Carlos Tevez si sfidano tra meno di un’ora al Bentegodi, mentre lui scenderà campo domani contro l’Empoli, a cui non ha ancora segnato. Quello che inizialmente era un obiettivo suggestivo è diventato un chiodo fisso per il calciatore argentino, che poteva essere primo in classifica se non gli avessero annullato due gol contro il Genoa. Le difficoltà incontrate nella trattativa per il rinnovo del contratto non rappresentato una distrazione per il giovane talento, che ha spesso dimostrato di avere una personalità così marcata da poter trarre il meglio dalle situazioni più difficili. Il suo rendimento del resto ne è la principale dimostrazione: nonostante la deludente stagione dell’Inter, Icardi ha messo a segno 25 gol, di cui 20 in campionato. Dopo aver incontrato qualche difficoltà con l’evoluzione tattica “manciniana”, Icardi ha raggiunto una condizione ottimale di forma ed una brillantezza tale da segnare 4 gol nelle ultime 6 partite. Emblema di una sfida a distanza anche generazionale, Icardi è stato più costante della squadra per la quale gioca ed ora punta a diventare il sesto capocannoniere più giovane della Serie A dal dopoguerra (prima di lui Boniperti, Prati, Nielsen, Valentin e Rossi) e ad entrare nel club dei capocannonieri nerazzurri: Mazzola, Serena, Vieri e Ibrahimovic, ad esempio, lo aspettano. Un predestinato, Icardi può salire con la sua irriverenza sul trono del gol o rimandare l’appuntamento alla prossima stagione. Il tris è servito.

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