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Pirozzi, ex Sindaco eroe si racconta: «Ora indosso la divisa della Lucchese. Vicinanza dello sport? Roby Baggio, ecco cosa fece»
Pirozzi, parla l’ex Sindaco di Amatrice: «Ora indosso la divisa della Lucchese. Vicinanza dello sport? Roby Baggio, ecco cosa fece»
Sergio Pirozzi, l’ex sindaco eroe di Amatrice, ha voltato pagina. Dopo aver affrontato l’orrore del terremoto del 2016, la difficile ricostruzione e una lunga battaglia legale, ha deciso di chiudere con la politica per tornare al suo primo amore: il calcio. Oggi, a 60 anni, allena la Lucchese in Eccellenza, trovando nello sport la forza per rinascere dalle macerie, non solo fisiche, di quella tragica notte. Ecco la sua intervista su La Gazzetta dello Sport.
L’ADDIO ALLA POLITICA E IL RITORNO AL CALCIO «Ora indosso la divisa della Lucchese. Ho ripreso ad allenare in Eccellenza dopo l’esperienza con la Lazio Primavera. Con la politica ho chiuso. A 60 anni voglio dedicarmi allo sport e ai giovani».
LA NOTTE DEL 24 AGOSTO 2016 «La prima scossa di magnitudo 6.0 è arrivata alle 3.36. Ho subito controllato se la mia famiglia fosse ancora con me. Sono corso in centro: ho visto i palazzi distrutti, le persone ferite. Ricordo una signora che sanguinava, era scappata sul balcone del suo appartamento. Le dissi che avremmo preso una scala per salvarla. Alla seconda scossa è crollato tutto. È stata l’ultima volta che l’ho vista».
I SOCCORSI E IL SILENZIO «Qualcuno dice che ho iniziato a scavare a mani nude, non lo ricordo. La rielaborazione del lutto mi ha lasciato poca traccia di quei momenti. Ho telefonato subito ai rappresentanti comunali delle 67 frazioni di Amatrice, dovevo sapere dove c’era più bisogno che atterrassero gli elicotteri. C’erano perdite di gas ovunque. Il momento più complicato? Ascoltare le urla delle persone ferite sotto le macerie. Ancora oggi, nove anni dopo, mi tornano in mente ogni notte. Dopo la seconda scossa delle 4.30 c’è stato il silenzio».
LA VISITA DEL PRINCIPE CARLO «Ad Amatrice c’era un viavai di politici e non solo. Arrivò anche il Principe Carlo. Insieme visitammo la sede della radio da cui trasmettevo ogni sera alle ore 20 per dare gli aggiornamenti alla popolazione. Ebbe il tempo di assaggiare anche gli spaghetti all’amatriciana. Donò 7 milioni di euro per la ricostruzione del liceo scientifico sportivo della città. L’ex Cancelliera Angela Merkel volle vedermi a Berlino. Il governo tedesco offrì un contributo di oltre 6 milioni per i lavori di ristrutturazione dell’ospedale».
PAPA FRANCESCO «L’ho abbracciato. Gli dissi di dare un messaggio di speranza ai giovani. Lui rispose: “Lo farò”. Entrò nel centro storico distrutto, passeggiò tra le macerie. Io non riuscivo, era troppo doloroso».
LA VICINANZA DI UN CAMPIONE «Roby Baggio. Si presentò in silenzio, senza avvisare nessuno, neppure i giornalisti. Era il giorno del suo 50° compleanno, il 18 febbraio 2017. Abbiamo chiacchierato come due amici anche se non ci eravamo mai visti. Voleva osservare con i suoi occhi ciò che era successo».
IL PROCESSO PER OMICIDIO COLPOSO «Una battaglia giudiziaria durata cinque anni e mezzo. Alla fine il pubblico ministero ha chiesto l’assoluzione, ma ho vissuto un periodo buio. Cosa mi ha aiutato a ripartire? L’amore per il calcio, non l’ho mai abbandonato. Nel 2017 ero al Trastevere. Poi tante esperienze tra i dilettanti. La Lucchese, dopo la salvezza conquistata ai playout in C, quest’estate ha affrontato l’ennesimo fallimento. La nuova proprietà ha un progetto solido. Lottiamo per la vetta in Eccellenza».
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