2015

Quello che l’agente non dice: Matteo Materazzi

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L’appuntamento periodico per conoscere meglio gli agenti italiani

Dopo la settimana di stop per via della classifica sui procuratori (ora intermdiari) targata Calcionews24, torna ‘Quello che l’agente non dice’ con un ospite d’eccezione. Matteo Materazzi è un personaggio noto, fratello di Marco e figlio dell’allenatore Beppe, nonchè volto di punta di Zona 11 sulla Rai. Un passato da calciatore, un presente da operatore di mercato per il fratello d’arte. Disponibile con la stampa, sa curare bene i rapporti e viene dalla scuola della famiglia Canovi, una vera istituzione del settore. Il suo approccio alla professione è datato 2003/2004 proprio sotto la guida di Dario, noto avvocato e procuratore romano che abbiamo ospitato all’interno della rubrica, e con l’aiuto di Simone, il figlio. Una collaborazione proficua che terminò nel 2012. Materazzi negli ultimi anni ha collaborato molto anche con Diego Tavano su diverse operazioni come Sebastien De Maio al Genoa ma ci torneremo dopo.

TRE STELLE – Nel mercato di gennaio è stato uno dei più attivi, concludendo due operazioni importanti con il Catania. Fortunata e felice l’operazione con Lanzafame dove ha denotato anche grande intuito. La nostra valutazione positiva è influenzata dall’ultimo anno solare ben condotto, gli mancano un paio di assoli di qualità ma lo aspettiamo nei prossimi mesi.

ASSISTITI – Non sono veri e propri assititi, anche per via dell’abolizione dell’albo con conseguente deregulation, ma Materazzi ha curato i trasferimenti di diversi giocatori negli ultimi anni. Nicola Belmonte è passato a gennaio al Catania dove sta trovando quella continuità che non aveva avuto all’Udinese. Sempre al Catania a gennaio Materazzi ha piazzato Lorenzo Del Prete, uno dei migliori esterni della categoria e che ha mancato negli anni l’appuntamento con il grande salto verso la A. Chi invece si sta rilanciando alla grande dopo un periodo molto difficile è Davide Lanzafame, divenuto uno dei beniamini della tifoseria del Perugia. Il trasferimento al club umbro è stato curato proprio da Materazzi, un bel colpo quello dell’intermdiario che ha creduto nel rilancio dell’ex Juventus. Una delle più importanti operazioni è stata quella di portare Albano Bizarri al Chievo Verona dal Genoa dove con l’arrivo di Maran si è impadronito della maglia da titolare dando un contributo decisivo alla vicina salvezza dei clivensi. Da anni si dice un gran bene di Agostino Camigliano, difensore centrale classe 94′ dell’Udinese e con un passato in tutte le selezioni giovanili azzurre. Dopo una prima parte di stagione all’Entella con poche apparizioni, adesso è al Cittadella. Lo attendiamo con fiducia vista la giovane età.

AREE DI COMPETENZA – Negli anni Materazzi ha perlustrato il continente latino, specie in Colombia dove ha messo in atto un trasferimento di notevole valore. Parliamo di Zuniga che grazie alla mediazione sua e di Calleri è arrivato al Siena per all’incirca due milioni di euro. Altri mercati perlustrati sono quello portoghese e spagnolo, specie nel periodo di collaborazione con la famiglia Canovi.

I TRASFERIMENTI STORICI – Spesso gli operatori di mercato hanno l’accortezza di rispondere alle nostre sollecitazioni, la rubrica come sapete già ha l’intenzione di scavare in fondo ad una professione che negli ultimi ha sempre maggiore seguito ed interesse. Tra le tematiche quella deregulation che ha diviso il mondo degli agenti, Matteo Materazzi è intervenuto ai nostri microfoni rilasciando le seguenti dichiarazioni: «Credo che negli anni ho lavorato bene ma i trasferimenti che ricordo con più piacere sono quelli di Zuniga in collaborazione con Calleri considerando la plusvalenza fatta poi dal Siena vendendolo al Napoli. Ho avuto un rapporto splendido con Daniele Portanova e l’ho tuttora. Tutti i suoi trasferimenti sono stati importanti, sono molto legato a lui. Ho vinto diverse scommesse in carriera, da Puggioni preso dall’Equipe Romagna e portato con Simone Canovi a Pisa, Giulianova e altre. Lo portammo anche a fare un provino per dieci giorni con lo Sporting Lisbona, secondo me poteva fare una carrriera migliore. Anche con De Maio abbiamo vinto una scommessa io e Diego Tavano portandolo al Genoa contro tutto e tutti. Solo il Presidente Preziosi e suo figlio erano convinti, tutti il resto non credevano fosse da serie A e adesso sapete tutti che giocatore è diventato. Sulla deregulation non sono molto d’accordo perchè facilita il lavoro ai vecchi e si penalizza la nuova generazione che poteva portare una ventata di novità, oltre a figure competenti. E’ stata una vera mancanza di rispetto verso di loro. Per me non cambia molto, sono onesto: sono facilitato dal mio cognome, mio fratello e mio padre hanno fatto tanto nel calcio. Questo mi permette di alzare la cornetta e farmi riconoscere da tutti, è un vantaggio non lo nego. Ma facendo cosi cade tutto l’interesse verso il settore basti vedere al calciomercato a Milano e alla copertuta totale che fanno i media. Cosi facendo ci rimettono tutti perchè potevano esserci più posti di lavoroe invece quando si cerca di andare e guardare avanti, puntualmente si disfa tutto».

 

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