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Prandelli cuore azzurro: «La Nazionale va amata sempre. Balotelli? Tra i migliori al mondo»

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L’ex commissario tecnico della Nazionale italiana, Cesare Prandelli, ha detto la sua sul momento che sta attraversando l’Italia ma non solo

Giocammo il Mondiale del 2014 con Prandelli in panchina: «Siamo arrivati al Mondiale da vicecampioni d’Europa e dopo una buona Confederations Cup. Abbiamo vinto con l’Inghilterra, poi sbagliato partita con la Costa Rica, che non era affatto scarsa. Della sconfitta con l’Uruguay c’è poco da dire: era una partita da 0-0». Quello del 2018 invece non lo giocheremo: «Non è andata al Mondiale, in sostanza, perchè nelle due partite con la Svezia ha preso un palo e non è riuscita a fare gol».

Quindi l’ex ct spiega qual è il problema dell’Italia: «Che noi italiani diventiamo tutti tifosi della Nazionale quando gioca un Mondiale o un Europeo. Amarla davvero significa ricordarsi che esiste sempre». Impossibile non chiedergli di Mario Balotelli, figura che caratterizzò anche l’esperienza di Prandelli in panchina: «Del valore di Mario calciatore sappiamo tutto. Siamo qui, dopo quattro anni, a fare i soliti discorsi. Dal punto di vista del calciatore, è uno dei più forti al mondo. Poi tocca a lui dimostrare il resto. In che modo? Con la ripetitività delle prestazioni in campo. Lui ha detto di essere migliorato e maturato. Ora ha l’occasione di dimostrarlo». 

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