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Conferenza stampa Fabregas post Inter Como: «Risultato pesante, ora testa bassa per migliorare Sul gol 2-0 dobbiamo guardarci allo specchio. Morata? Ecco cosa si è fatto»

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Conferenza stampa Fabregas post Inter Como: il tecnico dei lariani ha parlato dopo la dolorosa sconfitta per 4-0 a San Siro contro i nerazzurri

Dopo la sconfitta subita a San Siro contro lInter, che ha visto il Como cedere per 4-0, Cesc Fabregas, allenatore dei lariani, ha parlato in conferenza stampa, commentando la partita e analizzando gli aspetti positivi e negativi del match.

LA DISTANZA TRA INTER E COMO – «Il risultato è pesante e andiamo a casa con la testa bassa per migliorare. Calcisticamente non vedo una differenza grandissima. Davanti si sono visti attaccanti molto superiori. Abbiamo provato a fare la partita come volevo. I ragazzi hanno fatto tutto e di più, bisogna anche gestire le situazioni. L’Inter gioca a memoria da cinque anni. Si cresce di più con una sconfitta così. Preferisco perdere così e che i ragazzi dicono ‘mamma mia, manca tanto’. A livello di tattica e di gioco gli esterni non hanno fatto la differenza che volevo vedere in alcune situazioni. Il secondo gol è arrivato nel momento peggiore e dopo il terzo gol abbiamo mollato. Non voglio essere crudele con i ragazzi. Da domani si parte da zero per lavorare ma si deve accettare, con calma».

MORATA E L’INJURY – «Sembra che si sia fatto male all’adduttore. Presto sapere cos’ha. A Sassuolo non si sentiva bene ma Douvikas doveva giocare ugualmente. Oggi però si devono valutare altre scelte. Non centra niente con il centravanti o no. Non penso però che si debba parlare solo di un giocatore».

L’IMPACTO DELLA GARA – «Sul gol 2-0 dobbiamo guardarci allo specchio. Fa un po’ male prendere un gol su palla inattiva nel momento migliore della partita, mi ha lasciato un po’ demoralizzato. Loro hanno gestito bene la palla diretta all’attaccante. Noi però dobbiamo giocare come sempre».

SUL RUOLO DI CAQUERET – «Giocano in undici. Lo amo come giocatore perché è un grandissimo giocatore. Oggi chiaramente non è contento. Il calcio è questo, poi chiaramente quando si perde l’allenatore è in cattiva luce. Max è un giocatore importante».

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